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Piergiorgio Odifreddi,
HAI VINTO GALILEO,
Mondadori, pp. 144, euro 17.50
Nell'autunno del 1609, esattamente
quattrocento anni fa, Galileo Galilei
puntò in aria il cannocchiale e...
apriti cielo! L'attonito scienziato
scoprì che la Luna ha monti e valli,
Venere fasi simili a quelle lunari,
Giove quattro grandi satelliti che gli
girano attorno, Saturno strane anomalie
(i famosi anelli), che il Sole ruota su
se stesso, e le costellazioni e la Via
Lattea sono composte di innumerevoli
stelle.
Queste
rivelazioni cambiarono radicalmente la
sua vita e la nostra storia, inaugurando
la nuova e acuta astronomia degli
scienziati e scatenando le vecchie e
ottuse reazioni dei teologi. Per due
volte, nel 1616 e nel 1633, il
Sant'Uffizio alzò la voce e Galileo
abbassò la testa, dannandosi la memoria
per aver salva la pelle. Ma poiché, come
notava Oscar Wilde, chi dice la verità
prima o poi viene scoperto, di fronte ai
progressi e alle conquiste della scienza
oggi possiamo felicemente affermare:
"Hai vinto, Galileo!".
Per evitare di cadere nello stesso
errore dei denigratori, di condannare
senza conoscere o conoscere senza
capire, questo libro ripercorre la
strada che ha portato alla vittoria
dell'eliocentrismo: l'antica
formulazione proposta da Aristarco e
quella moderna riproposta da Copernico,
la coraggiosa e tragica protodifesa
intrapresa da Giordano Bruno, il
sistematico sviluppo compiuto da Keplero
e Galileo, le feroci persecuzioni
intentate dal cardinal Bellarmino e da
papa Urbano VIII, la definitiva
sistemazione raggiunta da Isaac Newton,
la verifica sperimentale ottenuta con il
pendolo di Foucault, e la subdola
riscrittura della storia attentata da
Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
E, soprattutto, ci sollecita a leggere
(o rileggere) le grandi opere di Galileo
(il Sidereus Nuncius, le Lettere
copernicane, il Saggiatore, il Dialogo
sopra i due massimi sistemi e i Discorsi
sopra due nuove scienze), per scoprire
che non si tratta solo di scienza.
Perché, come disse Italo Calvino, che se
ne intendeva, Galileo è stato "il più
grande scrittore della letteratura
italiana di ogni secolo".
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