Stefano
Livadiotti, I Senza dio
Bompiani,
pp 240, € 17,50
Le
amicizie pericolose. I business
inconfessabili. Gli accordi sottobanco con i
partiti per spartirsi privilegi miliardari e
spesso ai confini con la legalità. Tra
loschi giochi correntizi, scandali e
misfatti, la Chiesa, a partire dalla sua
gerarchia, assomiglia sempre di più a una
delle classi politiche maggiormente
screditate dell’intero Occidente. Una vera e
propria casta, come quella dei palazzi del
potere romano, ma ancor più scopertamente
ricca, spregiudicata e arrogante nel
pretendere ogni sorta di impunità per i suoi
dignitari. Che, senza neanche essere eletti
da chi è poi chiamato a sovvenzionarli
generosamente, sono diventati dei veri
intoccabili. Ecco perché, come testimoniano
tutti i sondaggi, i credenti hanno ormai
voltato le spalle alla Chiesa, in tutto il
mondo.
Stefano Livadiotti, autore dei best seller
L’altra casta e Magistrati l’ultracasta,
racconta in un’inchiesta choc tutta la
verità su un potere tanto dorato quanto
ipocrita e corrotto, che predica bene,
razzola malissimo e ha l’unico fine di
perpetuare se stesso. Un mondo dove la
carità è un optional, la verità un miracolo
e il sesso si fa ma non si dice. Dove
nessuno si fida di nessuno, tutti spiano
tutti, e vince chi riesce a tirare il colpo
più basso, in un’eterna guerra dei dossier
per il controllo di una formidabile macchina
da soldi.
Un catalogo degli orrori che ha finito per
nauseare un papa sempre più solo. Stanco. E
consapevole di aver contribuito a
consolidare un sistema perverso.