Che
cosa accadrebbe al mondo se il fondamentalismo islamico
riuscisse ad appropriarsi dei centri del potere politico
e addirittura riuscisse a manovrare la massima carica,
il presidente degli Stati Uniti d’America?
Malcom Powell, afroamericano, già sindaco di New York,
membro della chiesa Battista, sposato a Elisabeth, si
candida alle primarie per il partito democratico.
Supportato dai suoi amici e collaboratori che vedono in
lui l’uomo del cambiamento, Malcom Powell vince le
primarie e successivamente sconfigge anche il suo
avversario repubblicano.
Il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, inizia
a mettere in atto, immediatamente, una serie di
provvedimenti che per la loro natura lo costringono pian
piano a palesare la sua vera identità. Incurante delle
critiche del suo staff, rivoluziona la politica
americana, non soltanto ponendo fine alla guerra contro
l’Iraq, cosa che faceva parte del suo programma
elettorale, ma disponendo un immediato ritiro da quel
paese e anche dall’Afganistan, senza nessun riguardo per
l’incolumità dell’esercito americano, e per quanto
potrebbe succedere alle popolazioni locali.
Powell cambia inoltre profondamente la politica
mediorientale statunitense, ritirando il sostegno a
Israele, imponendo loro il ritiro dai territori occupati
e sostenendo la necessità di indennizzare il mondo
islamico.
A nulla serviranno le proteste dei governi occidentali
alleati né quelle interne agli Stati Uniti, né l’aspra
opposizione dei suoi amici e dei suoi consiglieri.
In realtà, dal prologo e da alcuni precisi indizi, il
lettore comprende assai presto che Malcom Powell non è
solo il primo presidente afroamericano, come tutti
credono, ma una pedina del fondamentalismo islamico, che
un “grande vecchio”, è in grado di manovrare come un
burattino, avendolo rapito da bambino e avendo
predisposto anche un suo preciso addestramento al fianco
di uno dei più spietati leader del terrorismo islamico.
La conversione ‘ufficiale’ all’Islam è l’atto finale ed
eclatante del presidente ma per i suoi amici e
collaboratori è anche il segno di una rottura non più
sanabile.
Dall’interno della stessa Casa Bianca inizieranno una
pericolosa indagine dagli esiti incerti che li condurrà
fino a indagare negli archivi di un collegio del nord
Italia e a assistere impotenti ad uno spavaldo attentato
ai danni del vaticano.
Toccherà alla ignara e incredula Elisabeth, mettere il
marito e Presidente degli Stati Uniti d’America di
fronte alle sue responsabilità e smascherarlo.
Nonostante ciò il mondo resterà ignaro del pericolo che
incombe e sarà solo il lettore, dopo i tragici eventi
finali a comprendere fino a che punto i fondamentalisti
islamici siano infiltrati nel sistema.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO
PENSIERO "GIORDANO BRUNO"
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