Ugo Stornaiolo,
Homo demens demens, Il Girasole, pp. 329,
€ 15,00
Ugo
Stornaiolo ripercorre la storia del genere umano,
evidenziando le motivazioni biologiche,
psicologiche, economiche e sociali di una umanità
che sembra perennemente oscillare tra spinte a
costruire e a distruggere.
Dalla
sua pretesa posizione di dominio, l'essere umano ha
creduto di poter sfruttare la Natura, immaginandola
al suo sevizio. E questo è potuto accadere perché
è prevalso un potere strutturato al maschile, che ha
significato non solo conquista e depredamento della
natura, ma anche strumentalizzazione degli esseri
umani: oggetti da asservire. Ieri come oggi.
I
risultati sono davanti agli occhi di tutti e ci
stanno portando alla catastrofe naturale e alla
stessa estinsione della specie umana.
"Contemplando la scia di crudeltà e follia che
scorre lungo la storia - si chiede l'autore- non è
bizzaro congetturare che con il genere Homo
si sia prodotto un mostro bilogico, il risultato di
qualche grossolano errore nel processo evolutivo".
Ed è più di un'ipotesi, che trova sostegno nel libro
in una ricchezza di analisi che spaziano dalle
neuroscienze alle ricerche antropologiche e
sociologiche. Ma l'analisi di Stornaiolo è anche
politica ed economica, e vede nelle attuali alleanze
clerico-capitaliste il pericolo maggiore che la
reazione sta portando alla distruzione dell'umanità,
proprio inibendo ogni spinta progressista.
In questa situazione
sconfortante, si auspica "un movimento
rivoluzionario di pensiero integrale" che possa
essere il "il nuovo spettro che si aggira per il
mondo".