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Il 5 Maggio 2021 sono passati
200 anni dalla morte di
Napoleone Bonaparte.
Un
aneddoto a lui dedicato.
NAPOLEONE E L'ULTIMO ATTO
DELL'INQUISIZIONE
Duecento anni fa Napoleone poté
liberarsi di una sua ossessione:
rendere pubblici gli archivi
dell'Inquisizione. Nel 1808 ci
riuscì nella Spagna appena occupata
e ciò che fu reso di pubblico
dominio fu di tale impatto che
l'effetto sulla Chiesa fu
devastante. Padre Lorente fu
insignito da Napoleone di un'alta
onorificenza per aver reso
praticamente possibile questo atto.
Goya iniziò a rappresentare gli
orrori dell'Inquisizione nei suoi
dipinti in quel periodo. Ma non fu
per il Papa di Roma l'ultimo atto
dell'Inquisizione, che infatti ebbe
inizio solo 50 anni dopo, durante il
pontificato di Pio IX. Nel 1858 un
bambino ebreo di Bologna, tale
Edgardo Mortara, fu sottratto ai
genitori dai gendarmi del Santo
Ufficio delle Inquisizioni per
ingiunzione papale. L'accusa che
rendeva indegni i genitori di
allevare il figlio si basava sul
fatto che una domestica cattolica e
analfabeta aveva di nascosto
battezzato, sette anni prima, il
bambino creduto in fin di vita. lo
fece con un bicchiere d'acqua e la
formula che aveva sentito
pronunciare ai preti: ego te
battizzo, in nomine patri, ecc... Di
qui inizia l'inutile odissea del
padre del ragazzo, che poté
riabbracciarlo solo dopo la presa di
Porta Pia, nel 1870. Pio IX subì
senza batter ciglio le pressioni,
anche di alto rango come quella del
(suo) banchiere Rothschild, ma solo
le cannonate sui bastioni ebbero
ragione su quel rapimento che sino
alla fine dei suoi giorni il Papa
ritenne la giusta azione di un padre
e pastore che mette in salvo il
figlio-pecorella. Giova ricordare
che durante la Campagna d'Italia di
Napoleone, paese dopo paese, città
dopo città, gli ebrei furono
restituiti alla dignità di
Cittadini, uscirono finalmente dai
ghetti e poterono togliersi quel
ridicolo copricapo giallo che le
guardie papaline li obbligavano ad
indossare.
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