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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Bari, scene di aborti
nell'ora di religione al liceo. Il garante
dell'infanzia: "Vergognoso" *
«Non strumentalizziamo i
nostri ragazzi con immagini violente ma
aiutiamoli a crescere sereni e con la giusta
educazione ai sentimenti». Lo afferma Ludovico
Abbaticchio, garante dei Diritti dell'infanzia e
dell'adolescenza della Regione Puglia, a
proposito delle lezioni che sarebbero state
tenute al liceo Galilei di Monopoli, in
provincia di Bari, in cui sarebbero state
mostrate scene di aborti agli studenti e usate
espressioni molto crude. «Esiste una legge dello
Stato, la 194/78 - aggiunge - che prevede anche
la corretta informazione contraccettiva per
prevenire l'aborto. Ma questa opera di
vergognosa informazione deviante è inaccettabile
soprattutto se proiettata alla presenza di
minori in una scuola. L'educazione alla salute e
alla sessualità si realizza attraverso
programmazione equilibrata e informazione
corretta anche per prevenire l'aborto, che
rimane comunque una scelta luttuosa e drammatica
per la donna che sceglie questo percorso
garantito dalla legge. Legge 194 che garantisce
anche le minori», continua Abbaticchio. «Come garante chiederò ai
responsabili scolastici cosa è accaduto e chi ha
scelto questo inaccettabile incontro che
sicuramente ha provocato nei minori che hanno
assistito gravi momenti di sgomento e di dramma
psicologico. Chiederò alla procura dei minori e
al tribunale per i minori di intervenire per
quanto di loro competenza - conclude - per
accertare le responsabilità di questo intervento
deviante e terroristico nei confronti di
minorenni all'interno di attività scolastiche». Sulla vicenda
interviene anche la Cgil: "Appare ormai
confermato che un docente di religione
dell'istituto, peraltro ministro di culto, abbia
esposto alcune classi prime ad assurdi
interventi propagandistici contro l'aborto e la
legge 194 - si legge in una nota firmata dai
rappresentanti sindacali Ezio Falco, Claudio
Menga, Gigia Bucci e Antonella Morga - dapprima
consentendo ad esponenti di una locale
associazione antiabortista di entrare nelle
classi e, in un secondo momento, proiettando
L'urlo silenzioso, un documentario vietato ai
minori di 18 anni perché corredato di immagini e
commenti cruenti, oltre che scientificamente
discutibili e totalmente inadatti all'età degli
studenti». «È assurdo che possano
verificarsi episodi di questo genere -
continuano - la scuola pubblica non può essere
il teatro di una scomposta propaganda
antiabortista che, soltanto per un clima
politico certamente più retrivo, ma più
sensibile a tali idee, può credere di
condizionare impunemente gli studenti del nostro
territorio. La libertà di insegnamento non può
essere confusa con la libertà di violare
principi e regole basilari della comunità
educante, tanto più in un contesto e in una
fascia d'età così decisiva per i nostri
ragazzi». E ancora: È sotto gli occhi di tutti
l'attacco che da più ambienti, anche
governativi, viene sferrato
all'autodeterminazione delle donne e a una legge
di civiltà come la 194, che andrebbe rispettata
e potenziata, più che affossata, e che invece ha
costituito l'obiettivo dichiarato del gravissimo
intervento didattico del docente di Monopoli». Infine è proprio
Martino Cazzorla, dirigente scolastico
dell'istituto, a tentare un chiarimento: «Quanto
è accaduto è particolarmente grave, in merito a
un utilizzo improprio e inadeguato del video e
della procedura seguita nel corso della lezione,
tenuto conto della età adolescenziale degli
studenti della classe e del contesto entro cui
si è svolta ogni vicenda denunciata». Lo stesso preside,
però, precisa che «la presenza della presidente
del Movimento per la vita di Monopoli non è
stata mai né richiesta a questa dirigenza o alla
scuola, né tantomeno autorizzata, e men che meno
lo è stata la proiezione del video in
questione». *la Repubblica.it
15-12-2018
https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/bari-scene-di-aborti-nellora-di-religione-al-liceo-il-garante-dellinfanzia-vergognoso/ar-BBQZD6L?li=BBqfUd8
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