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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Nel dare notizia della scomparsa di Carlo Bernardini, tante volte presente alle manifestazioni commemorative di Giordano Bruno in Campo de' Fiori, organizzate dall'Associazione, lo vogliamo ricordare con un suo intervento del 17 Febbraio 2015 «Gli assolutismi religiosi hanno migliorato l’uomo, le società? Certamente no. Ma hanno prodotto le guerre di religioni». Affermava il premio Nobel Josè Saramago e molti secoli prima lo sosteneva Giordano Bruno svelando i meccanismi dell’ideologia e del potere clericale: «Mentre salutano con la pace, portano, ovunque entrano, il coltello della divisione ed il fuoco della dispersione […] e mentre si dicono ministri d’un che risuscita morti e sana infermi, essi son quei che, peggio di tutti altri che pasce la terra, stroppiano glisani e uccideno gli vivi, non tanto con il fuoco e con il ferro, quanto con la perniciosa lingua. […] Stabiliscono gli beni publici, come facevano gli lor contrarii predecessori, o pure insieme con questi le dissipano, squartano e divorano». Il problema perdura e va affrontato svelando –proprio come Giordano Bruno faceva-i meccanismi di controllo sociale delle religioni Laicità, scienza e libertà (di Carlo Bernardini) Certo, il pensiero religioso è la più ostinata delle opinioni gratuite che accompagna lo sviluppo della civiltà. Accanto all’osservazione della realtà che prende corpo nella fenomenologia scientifica accreditata dall’esistente attorno a noi, ci sono cose che vengono inventate perché rispondono a un desiderio di eccezionalità che mette in mostra solo velleità personali. È anche una preoccupante accozzaglia di modi di manifestarsi: i pericoli non nascono dall’unica ingenua convinzione sulla “esistenza” di un dio ma dalla frammentazione in culti antagonisti. L’ideologia della sofferenza Proprio il più occidentale di questi culti sembra essere il più rudimentale: il cristianesimo, l’invenzione di una divinità umanizzata contro la saggia opportunità di limitarsi a profeti, rappresenta il modo leggendario più “assoluto” di reclamare il potere con le dottrine religiose a sfondo etico. Se un dio con fattezza umane viene ucciso ricorrendo alla sofferenza fisica, il martirio (o, al contrario, la pena corporale) divengono strumenti di memoria storica esemplare. Un culto come quello cristiano si popola di martiri e santi che ne diventano elementistorico-etici in grado di riproporre uno sfondo tragico da meditare. Così è stato e strutture arroganti e drammatiche come l’Inquisizione, non a caso “santa”, hanno trovato legittimazione nella gestione pratica del potere al di là delle comuni pratiche rituali umane. Costruttori di castelli in aria in giochi linguistici Non si può nemmeno parlare poi della ripugnanza del pensiero razionale verso la già citata parola chiave della religione: l’”esistenza” di dio. Se siragiona usando una fenomenologia della realtà improntata al modo scientifico, ilsolo laicamente tollerabile, bisogna accettare che non è possibile dimostrare fenomenologicamente né l’esistenza né la non esistenza di ciò che non esiste. Detto in parole poverissime: la sola prova dell’esistenza del pane è il pane. Ma la gente sembra tenere molto alle invenzioni verbali, assai più che alla loro corrispondenza con la realtà, cioè l’esistenza: attribuire l’esistenza a una invenzione verbalmente specificata è considerata una manifestazione della libertà degli umani. Vengono così create dal nulla parole come anima, spirito, sovrannaturale,santo,religioso, e così via. Con la pretesa di un connotato di esistenza garantito dalla qualificazione, anche fuori campo, “divino”. Un raggiro mondiale, quasi universalmente accettato (con i poteri che trascina con sé con il sostanziarlo di una pretesa realtà). La religione ha bisogno di sottomissione e dolore... Passano in seconda linea tutte le passioni umane, risucchiate da rituali, sacramenti, penitenze e ogni altra manifestazione di obbedienza alle forme dottrinarie di controllo affidate all’amministrazione ecclesiastica. Compresi gli esempi: tra cui, oggi, ricordiamo con orrore lo scempio fatto, qui, sul corpo di Giordano Bruno da carnefici zelanti. Diciamo questo perchè il dolore umano è una mostruosità che stenta a essere risparmiata e perché le guerre tra i culti sembrano continuare senza sosta, a dispetto della vantata evoluzione culturale. C’è speranza di crescere? Finché gli interessi di potere regoleranno il mondo, di speranza ce n’è poca: Giordano Bruno morirà ancora molte volte di morte innaturale, nonostante la presunta esistenza di un buon dio… Più scienza meno fede Dunque, approfondire e divulgare il modo scientifico di ragionare di ciò che propriamente esiste non è soltanto il modo correttamente laico per capire la realtà senza imbrattarla, ma anche il modo per preservare la nostra libertà senza spingerci verso fantasmi che, come ormai ben sappiamo, sono figli del potere autoproclamato. Laicità, scienza e libertà sono dunque caratteristiche delle civiltà che hanno elaborato senza contraddizioni gravi i comportamenti umani: ma devono essere scoperte che ciascuno di noi fa realizzando la sua esistenza nel suo tempo. Perché qualcuno si sente defraudato se non può dettare autoritariamente dottrine etiche compatibili con la vita? Carlo Bernardini
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