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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Aborto in Polonia, “il lunedì nero delle donne”
fa paura ai clericali
In Polonia il governo sta
conducendo da tempo una vera e propria crociata
anti-aborto sostenendo un disegno di legge proposto
dai fondamentalisti cattolici, che vieta l’aborto
anche in caso di malformazione del feto, di incesto,
di stupro, e prevede il carcere sia per la donna sia
per chi l’ha aiutata. I talebani polacchi dunque,
criminalizzando le donne che rifiutano di essere
riportate al ruolo di fattrici senza
autodeterminazione e libertà di scelta, aspirano a
trasformare la Polonia in uno stato confessionale
dove l’aborto, un peccato riconosciuto anche come
reato, tornerebbe illegale. E però le numerose ed affollate
manifestazioni di protesta contro il fanatismo del
governo, culminate nello sciopero del “lunedì nero”
del 3 ottobre. Milioni di donne hanno riempito le
piazze della Polonia, e non solo donne, costringendo
Varsavia a fare marcia indietro. Almeno per il momento. Perché
l’alleanza fra la destra cattolica e il
conservatorismo reazionario e nazionalista si è
dimostrato storicamente molto saldo (vedi Mussolini
e Franco) e impegna ancora le donne a vigilare
perché venga riconosciuto loro il diritto a
decidere liberamente il progetto di vita che
desiderano realizzare. Sfefania Friggeri
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