Verso il referendum costituzionale
Il prof. Gustavo Zagrebelsky
riporta in Tv ragione e argomentazione
di Gabriella Battaglia
Il 4 dicembre
si voterà per il referendum costituzionale e, come comune
cittadina, credo di avere il dovere di capire bene che cosa
andrò a votare. Questo significa che devo capire se le
modifiche proposte migliorano o peggiorano la nostra
costituzione.Ritengo
importante sentire il parere di persone più competenti di
me, soprattutto pareri di persone che la pensano in modo
diverso tra loro, per capire quello che da sola potrei
capire in modo sbagliato o mettere in evidenza qualcosa che
invece mi era sfuggita. Sono
certamente in grado di leggere il quesito che troverò sulla
scheda referendaria e poiché Renzi ha pensato bene di
renderlo noto fin da adesso, l’ho letto.
Devo
ammettere che è di una semplicità impressionante e nessuno
troverà difficoltà a capire che cosa dovrà rispondere.
Secondo me, però, non dovrebbe essere
permesso proporre una domanda che suggerisce solo SÌ
come risposta, ma, dicono, poiché quello è il titolo della
legge che si deve approvare, non si poteva fare
diversamente. La7
propone dibattiti tra i sostenitori del sì e i sostenitori
del no, il venerdì sera. È il caso di vederli? L’argomento
può essere noioso, forse difficile, vale la pena stare ore
davanti al televisore a sentire due persone che si
confrontano, non sempre in modo educato? Mi sono procurata
il testo della riforma, lo leggerò, ma basterà? Sentire le
ragioni degli altri può aiutare?Vale
la pena di vedere i due dibattiti con la presenza di Renzi
su La7: Renzi-Travaglio e Renzi-Zagrebelsky? Voglio votare
in modo responsabile, per quanto posso. È
difficile separare la figura di Renzi dalla risposta da dare
al referendum, (vince il NO Renzi a casa (forse), vince il
SÌ Renzi inattaccabile) ma sto cercando di capire i
contenuti delle modifiche e Renzi dovrebbe essere messo da
parte. Ma poi ho pensato che proprio Renzi vuole fortemente
l’approvazione della riforma e nessuno, per il momento,
meglio di lui difende e illustra le ragioni del SÌ.Quindi
avrei sentito nei due dibattiti le ragioni più forti
del sì. Non dovevo perderli. Ho visto gli incontri.Che
cosa ho capito in queste due situazioni? Che le forti
ragioni del SÌ stanno tutte nel quesito del referendum e
quindi nel titolo della legge. Chi mai potrebbe rispondere
NO a quelle domande poste in quel modo? “Chi vuole cambiare
voterà SÌ, chi vuole rimanere nella palude voterà NO” Questo
ripete Renzi con grande enfasi e sottolinea che la modifica
dei 47 (ma lui non dice mai questo numero) articoli della
costituzione comporterà semplicemente più
semplicità nello svolgimento del lavoro del governo e
della camera senza il “pingpong” camera – senato,
diminuiranno i senatori quindi si risparmierà, aumenterà il
quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica e sarà
abolito il CNEL. Ho scritto con parole mie quello che ho
capito. Qualcuno può non essere d’accordo? Nel
dibattito Renzi-Travaglio ho notato “un po’" di nervosismo
in Renzi e molta tranquillità, almeno apparente, in
Travaglio, ma questa è solo la mia impressione. Comunque non
mi ha stupito molto lo svolgimento del dibattito e nemmeno
il comportamento dei due antagonisti. Niente di nuovo.
Continuerò a vedere queste trasmissioni? Ho capito qualcosa
di più? Mi sono convinta che ho appreso qualcosa di più e
che valeva la pena vedere l’altro dibattito. Mi
ha incuriosito molto di più l’incontro con Zagrebelsky Anche
nell’incontro con Zagrebelsky, ho visto Renzi molto più
nervoso, pronto a scattare per interrompere e aggredire,
coprendo la voce del suo competitore. Dopo uno scontro sui
gufi e i parrucconi partito da Zagrebelsky, e le
contraddizioni denunciate da Renzi sulle idee di
Zagrebelsky, proprio Zagrebelsky ha voluto scendere nei
dettagli e qui ho avuto ancora la netta impressione che
Renzi punti molto sulla sua prepotenza e sicuramente sulla
sua energia, ma non l’ho mai sentito scendere nella
discussione dei dettagli, sul significato delle modifiche e
sulle conseguenze, al di là delle parole specifiche, anzi le
aggressioni di Renzi nascevano proprio in coincidenza con
l’approfondimento di un determinato articolo. Zagrebelsky è
rimasto sempre più tranquillo, senza mai trascendere, senza
mai coprire la voce di Renzi e mettendo in evidenza che più
di una volta l’interruzione di Renzi era del tutto fuori
luogo perché lui stava parlando di altro. Mi è sembrato che
Renzi fosse molto più preoccupato di seguire il suo pensiero
e quello che aveva studiato di dire piuttosto che
controbattere le osservazioni dell’altra parte.
Ho trovato molto interessante
lo scontro sull’elezione del Presidente della Repubblica,
perché aspettavo di sentire delle spiegazioni più chiare e
più convincenti, proprio su questo punto. Secondo Renzi si è
aumentato il quorum per l’elezione e quindi aumentano le
garanzie per le minoranze nella scelta del Presidente.
Giustamente, secondo me, Zagrebelsky rilevava che era vero
il contrario perché ora nel quarto scrutinio deciderà la
maggioranza dei 3/5 dell’assemblea, poi alla settima
votazione si dovrà avere il favore dei 3/5 dei presenti. Che
cosa vuol dire assemblea? Aventi diritto o presenti? Non si
pone un limite inferiore al numero dei presenti e questo mi
sembra molto poco rassicurante. Mentre Zagrebelsky cercava
di portare esempi su quello che poteva succedere, Renzi
continuava a ripetere che avevano aumentato il quorum punto.Renzi
ha ricordato che Zagrebelsky aveva dichiarato in una
intervista su Repubblica, qualche anno fa, che bisognava
arrivare a un premio di maggioranza col ballottaggio: “Deve
fare pace con se stesso, perché ora dice tutto il contrario”
- ha detto - , frasi fatte e strausate da molti, che trovo
molto irritanti, perché si pensa di mettere con le spalle al
muro l’avversario in quel modo. Se Renzi trova così negativo
cambiare idea, che cosa dovrebbe dire di se stesso? Quante
cose ha detto e poi ha fatto tutto il contrario? Ma non era
questo il tema della serata. Si
è parlato poi del famoso articolo 70 che spiega i compiti
del senato. Non credo che riuscirei a spiegare tutto nei
minimi particolari, perché non tutto mi è sembrato molto
chiaro, ma quello che mi è rimasto è che forse questo è un
articolo da approfondire seriamente, perché dà tutto il
senso (o buona parte del senso) alla riforma. Credo che la
questione non stia nella lunghezza dell’articolo in
confronto con l’articolo originale, come molti hanno
osservato in precedenti dibattiti, ma riguarda proprio il
contenuto. Per
Renzi tutto è chiaro e ben spiegato e con questo si è voluto
chiarire tutte le competenze del senato, perché non ci siano
più dubbi. Per Zagrebelsky invece si creeranno molti
problemi e non migliorerà il funzionamento dei due organi,
anzi peggiorerà. Non è stato facile seguire le ragioni del
sì e le ragioni del no, perché Renzi interrompeva in modo
piuttosto maleducato e copriva la voce di Zagrebelsky.
Mentre
Zagrebelsky cercava di spiegare perché quell’articolo
avrebbe complicato la vita, Renzi ripeteva che diminuiva il
numero dei senatori, che ci sarebbe stato un risparmio e che
tutti aspettavano questa riforma da 30 anni. Ancora una
volta irritazione per il fatto che si volesse scendere nei
casi particolari. Non si doveva dare importanza al contenuto
e tanto meno alla forma, bastava sapere che si cambiava. Per
quanto riguarda l’elezione dei senatori, scelti tra i
consiglieri delle regioni (da chi?) e alcuni sindaci (chi
sceglie i sindaci?) respinta la nota di demerito di
Zagrebelsky che metteva in evidenza la mancata competenza
dei nuovi senatori per quello che riguarda vari argomenti
(regioni, altro…) l’impressione è rimasta la stessa, molto
nervosismo del presidente del Consiglio e mancanza di
conoscenza approfondita della Costituzione e tanta
arroganza. Si può avere fiducia in un uomo così? Dovrebbe
imparare a rispettare le persone, soprattutto quelle di
“rango” culturale superiore al suo. Molto
da dire sulla legge elettorale che Renzi, dopo aver fatto
passare col voto di fiducia adesso si sbraccica a dire che
la cambierà (come se il Parlamento già coincidesse con la
sua persona). Secondo Renzi non
bisognava parlarne perché non riguarda il voto referendario,
secondo Zagrebelsky era necessario considerare insieme legge
elettorale e riforma perché si corre il rischio di un
accentramento di poteri. Secondo
me, è importante studiare bene la combinazione delle due
leggi, anche se potrebbe essere cambiata o almeno migliorata
la legge elettorale. Ma chi garantisce che sarà cambiata e
soprattutto che sarà cambiata in meglio? Non diranno poi che
comunque l’importante era cambiare, in qualunque modo.Resta
il fatto che la Costituzione è questione sostanziale - come
ha ricordato il prof. Zagrebelscky - e non può quindi essere
piegata a derive oligarchiche in combinato con leggi
elettorali che assecondano progetti di accentramento
verticistico del potere. Insomma un tuffo nel premierato.
|