RIUSCIRA' L'EUROPA A FERMARE IL TTIP?
(sintesi curata da Carlo Anibaldi per il periodico
"Libero Pensiero" Giordano Bruno)
Questo accordo transatlantico che
in teoria vorrebbe abolire i dazi fra Europa e USA
ma che ha sotto al tappeto molto altro, sarebbe
oramai in dirittura di arrivo, se non fosse che
alcuni TTPI-leaks pubblicati da Greenpeace Olanda (https://ttip-leaks.org/)
hanno reso noto all'opinione pubblica su cosa si sta
effettivamente trattando, causando la mobilita...zione
dell'opinione pubblica e dei Movimenti no-global in
tutta Europa. Tant'è che allo stato la Francia ha
iniziato a 'puntare i piedi' e le trattative si sono
momentaneamente arrestate.
.Quello che si vorrebbe nascondere dietro
l'abolizione dei dazi in sostanza sono misure che
avvilirebbero l'industria e soprattutto
l'agroalimentare europeo, portando ad accettare, in
nome di una generica omogeneizzazione, gli standard
statunitensi, notoriamente meno riguardosi verso gli
animali e gli utenti ed assai attenti invece verso
le esigenze industriali. Ancora una volta si vuole
far passare il liberismo come la chiave di
risoluzione della crisi. Ma particolarmente in
questo caso la malattia sarebbe la cura, in quanto i
calcoli fatti dagli esperti agroalimentari ed
industriali europei hanno rivelato che oltre ad un
abbassamento della qualità si aggraverebbe lo
sbilancio import/export a favore degli USA per molti
miliardi di dollari. Porte aperte dunque alle
multinazionali, esperte soprattutto in profitti e
circa l'abbassamento degli standard di sicurezza
ambiantale.
Ci sono inoltre da considerare clausole commerciali
che in realtà sono politiche. In nome del libero
scambio di merci e prodotti, verrebbe considerato
boicottaggio sanzionabile ogni provvedimento che di
fatto ostacoli la liberalizzazione ed il caso
sarebbe portato di fronte al diritto internazionale
per giurisdizione. In parole semplici, se una
regione o uno Stato, emanasse leggi
anti-inquinamento che danneggiassero ad esempio la
Coca Cola Company, si aprirebbe una vertenza
tendente a far rientrare il provvedimento
legislativo.
I più danneggiati da questo accordo, oltre agli
utenti minuti, sarebbero i produttori agricoli
europei, che sul fronte dell'opposizione sono
infatti i più attivi e motivati. Si calcolano
perdite sul fronte di latticini, suini, carni e
pollame tali da abbattere l'agroalimentare europeo.
A questo tendono da decenni gli allevatori e la
potente agroindustria USA, e forse ci stanno
riuscendo.
In Italia questo accordo è per lo più misconosciuto
dall'opinione pubblica, in ossequio al principio che
il parlamento ha di fatto il controllo
dell'informazione attraverso la maggioranza in RAI e
la maggioranza parlamentare propugna la
sottoscrizione dell'accordo indipendentemente da
ogni diversa considerazione in merito. Non contiamo
dunque troppo sull'Italia, ma siamo fiduciosi che
l'Europa nel suo insieme respinga l'accordo.