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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Italicum,
sarà la Consulta a verificarne la costituzionalità
Il tribunale di Messina
ha accolto 6 elementi dei 13 di incostituzionalità
del ricorso presentato contro l’Italicum,
chiedendo alla Consulta di pronunciarsi in merito*. Analoghi ricorsi sono
stati presentati presso altri 18 Tribunali
italiani per veder tutelato il
diritto al voto libero ed eguale, come stabilisce la
Costituzione. Nello specifico il Tribunale di
Messina (Ordinanza del 17/24 febbraio I sei motivi accolti dal
tribunale di Messina:
-
“vulnus” al principio della
rappresentanza territoriale;
-
“vulnus” ai principi della
rappresentanza democratica;
-
mancanza di soglia minima per
accedere al ballottaggio;
-
impossibile scegliere
direttamente e liberamente i deputati;
-
irragionevoli le soglie di
accesso al Senato, residuate nella L. 270-2005;
-
irragionevole applicazione
della nuova normativa elettorale per la Camera a
Costituzione vigente per il Senato, non ancora
trasformato in camera non elettiva, come vorrebbe la
riforma costituzionale. In caso di pronuncia di
incostituzionalità, gli effetti
della sentenza della Corte, come fu per il
porcellum, potranno condurre a votare secondo le
regole del c.d, consultellum ( niente liste
bloccate, niente premio di maggioranza senza soglia
al ballottaggio). L’iniziativa dei
ricorsi contro l’Italicum -
nata nell’ambito del Coordinamento per la
Democrazia Costituzionale – e promossa in tutta
Italia dal gruppo di avvocati organizzati dall’avv.Felice
Besostri, mette in discussione l’impianto derivante
dal combinato disposto della riforma costituzionale
in fase di approvazione e la legge elettorale
ultrapremiale italicum
* Testo dell’Ordinanza del Tribunale di Messina
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