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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Le scuole confessionali devono pagare l’ICI
Non bastano immagini sacre e cappelle annesse... e neppure il paravento linguistico di scuole “paritarie”. Si tratta infatti di enti privati che erogano ai propri clienti - studenti un servizio pubblico a pagamento. Quindi, trattandosi di attività commerciale l'Ici la devono pagare.
A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione (sentenze 14225 e 14226 depositate 8 luglio 2015), dando ragione al Comune di Livorno che nel 2010 aveva aperto un contenzioso con alcune scuole cattoliche per omessa dichiarazione e omesso pagamento dell'Ici per gli anni dal 2004 al 2009.
La suprema Corte ha sottolineato, infatti, l’infondatezza del diritto all'esenzione dal pagamanto dell'ICI visto che «gli utenti della scuola paritaria pagano un corrispettivo per la frequenza». Ed è proprio questo a caratterizzare il servizio come attività commerciale anche in mancanza di una espressa dichiarazione di lucro, perchè «il conseguimento di ricavi è di per sé indice sufficiente del carattere commerciale dell'attività svolta».
Il Comune di Livorno in un proprio comunicato stampa, riportando stralci del rivoluzionario pronunciamento della Cassazione, ha specificato che «in particolare gli importi relativi alle scuole “Santo Spirito” e “Immacolata” sono pari a 422.178 euro”, e ha ricordato come «la Commissione Provinciale Tributaria di Livorno aveva stabilito che l'Ici fosse dovuta, respingendo i ricorsi degli istituti. A questo punto, a seguito delle sentenze, si provvederà a notificare anche gli importi dovuti per le annualità 2010 e 2011, imponibili a fine Ici».
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