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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Rapporto sulla libertà di pensiero, aumentano le discriminazioni
Il Rapporto 2014 sulla libertà di pensiero nel mondo ci boccia. L’assenza di una legge sulla libertà religiosa e di pensiero «fa sì che in Italia si sia concretizzato un sistema con al vertice la Chiesa cattolica che regola i rapporti tra Stato e confessioni religiose» Il Rapporto 2014 sulla libertà di pensiero nel mondo, promosso dall’ International humanist and ethical union, contiene un lungo elenco di presunte discriminazioni e violazioni del principio di laicità nel nostro Paese: dai finanziamenti pubblici alle scuole cattoliche all’insegnamento della religione nelle scuole statali, fino alle esenzioni fiscali e ai finanziamenti al Vaticano per 6 miliardi di euro all’anno. Inoltre, accusa il documento, l’assenza di una legge sulla libertà religiosa e di pensiero «fa sì che in Italia si sia concretizzato un sistema pattizio e piramidale, con al vertice la Chiesa cattolica, che regola i rapporti tra Stato e confessioni religiose». Un sistema che, dice il rapporto, non ha finora permesso di riconoscere minoranze rilevanti come i musulmani e i testimoni di Geova. Per gli atei e gli agnostici il problema non si pone nemmeno: «La giurisprudenza mette in dubbio il loro stesso diritto ad accedere a un’intesa». A. Mas.
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