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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Sentenza UE precari scuola ... e renziana premura
Il 26 novembre il testo della sentenza della Corte europea sui precari della scuola italiana è stato depositato[1] e statuisce che “La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione. Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato”.
La Corte contesta infatti la mancata assunzione a tempo indeterminato, visto che le cattedre su cui veniva reiterato il precariato erano libere, ovvero non in sostituzione di un titolare assente, come rivendicavano i lavoratori della scuola pubblica che contestavano l’illegittimità di siffatti incarichi di supplenza a fronte di legittime assunzioni stabili.
Così, dopo aver visto aggirati i loro diritti, nonostante i pur positivi pronunciamenti della magistratura italiana e della stessa Corte Costituzionale, si sono appellati ai giudici europei, che hanno dato alla questione una svolta definitiva.
Un sentenza annunciata questa dell'UE, tanto che lo stesso governo Renzi, preoccupato anche dalla multa milionaria che si prospettava in caso di inottemperanza, si è premurato di promettere in reiterati proclami assunzioni motu proprio, ma di gran lunga inferiori rispetto al numero di precari che ne avrebbero diritto, e per giunta con un contestatissimo meccanismo prefigurato nel suo progetto di “Buona scuola”. Questo contenitore nella mani del governo – che come per Jobs act si appresterebbe ad avere dal Parlamento una delega in bianco per realizzarlo a suon di decreti attuativi- per quanto riguarda le assunzioni, cancellerebbe la titolarità sulla specifica cattedra, a vantaggio di una più generica e non meglio specificata assegnazione su una "rete di scuole", creando così un organico di stabili docenti itineranti: oggi qui domani là (cantava Patty Pravo), anche per supplenze o su materie “affini”. Alla faccia della continuità pedagogico - didattica, nonché della professionalità specifica!
Maria Mantello
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