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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Il Papa e i Gentiluomini di sua santitą
Il papa Francesco ci ha conquistato tutti, spogliandosi della “regalitą” bimillenaria e facendosi uomo. Ci ha tanto affascinato che non riusciamo pił a cogliere le contraddizioni evidenti in lui pił che nei suoi predecessori. Il nome del fraticello di Assisi rimanda alla povertą e alla vicinanza con gli ultimi. Se abbiamo molto apprezzato l’offerta dei conventi agli emigrati dovremmo ora domandarci se almeno un convento, un solo convento ospita quei disperati. Se ci commuove il papa che nella grande piazza abbraccia i bambini, soprattutto quelli pił sventurati, dovremmo rimanere esterrefatti quando quello stesso pontefice, invece di liberarsi di una istituzione, quella dei “Gentiluomini di Sua Santitą”, inconciliabile con il suo “abito” francescano, li riceve con tutti gli onori. E fra essi non mancano affaristi spregiudicati. Solo la ricchezza e il potere sono, infatti, i requisiti per indossare l’abito nero d’ordinanza e il titolo di gentiluomini. Una lontananza infinita dai poveri pescatori gentiluomini di Gesł. Retorica suona allora la frase:” Basta con il feticismo del denaro!” che il papa avrebbe rivolto ad Angelo Balducci.
Ezio Pelino
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