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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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I vescovi non si occupino di unioni civili
“Per quanto ciò possa
sembrare incredibile il
fatto è all’attenzione
di tutta l’opinione
pubblica e dei media:
ancora una volta la
regolamentazione
legislativa delle unioni
di fatto, etero ed omo,
sta diventando
l’occasione di uno
scontro che minaccia la
stessa stabilità del
governo.
La Conferenza
Episcopale, per bocca di
Mons. Enrico Solmi
presidente della
Commissione CEI sulla
famiglia, e l’Avvenire
sono scesi in campo,
così come hanno fatto
nelle scorse settimane
contro il progetto di
legge sull’omofobia.
Ci troviamo di
fronte alle vecchie
barricate, quelle
fondate sui “valori non
negoziabili”? Al solito
sono barricate fondate
sull’argomentazione che
bisogna occuparsi prima
di tutto della “vera”
famiglia, il resto non è
mai urgente.
Ma ci chiediamo
allora per quale motivo
i cattolici, che
governano il paese con
le massime
responsabilità dal
dicembre del 1945, hanno
fatto una ben misera
politica della famiglia
ed anche in tempo di
vacche grasse. Al
contrario, per esempio,
della “laica” Francia.
E ci ricordiamo
dell’Appello di Giuseppe
Alberigo che, in
situazione analoga, il
14 febbraio del 2007
scriveva : “L’intervento
della Presidenza della
Conferenza Episcopale
per imporre ai
parlamentari cattolici
di rifiutare il progetto
di legge sui "diritti
delle convivenze" é di
inaudita gravità. Con un
atto di questa natura
l’Italia ricade nella
deprecata condizione di
conflitto tra la
condizione di credente e
quella di cittadino…..Denunciamo
con dolore, ma con
fermezza, questo rischio
e supplichiamo i Pastori
di prenderne coscienza e
di evitare tanta
sciagura, che porterebbe
la nostra Chiesa e il
nostro Paese fuori dalla
storia”.
I vescovi, se
davvero sono decisi a
scendere in campo con
stile ruiniano alla “Family
day”, vogliamo
chiedere di riflettere
bene, di avere un po’
di buon senso e di
consapevolezza del
momento in cui siamo ora
e che è differente da
prima. Osserviamo loro
che:
- i propositi, avanzati
con troppa sicurezza nei
convegni di Todi 1 e di
Todi 2, di organizzare
un consenso “cattolico”
si sono rapidamente
esauriti;
- l’ipotesi di un centro
politico che fosse
padrone degli equilibri
istituzionali, con la
lista di Scelta Civica,
non ha avuto successo;
- ma soprattutto e
anzitutto papa Francesco
ha rovesciato il
tradizionale approccio
ai problemi della
famiglia. Si leggano il
testo del suo incontro
con i superiori degli
ordini religiosi e i
problemi reali come sono
posti nel questionario
proposto dal Sinodo dei
vescovi alla discussione
dei credenti.
Noi ci
aspettiamo e speriamo
che il vento “che viene
dall’altra parte del
mondo “ rovesci nel
nostro paese mentalità e
prassi pastorali che
rendono più difficile
l’annuncio della Parola
di Dio. La grande
maggioranza del popolo
dei credenti sta con il
vento di papa
Francesco.”
Vittorio
Bellavite, portavoce
nazionale di "Noi Siamo
Chiesa"
Roma 5 gennaio 2014
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