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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Porcellum incostituzionale
Ci sono
voluti quasi dieci anni perché la Consulta dichiarasse
la incostituzionalità della legge elettorale. Incredibile.
Eppure lo stesso “genio” che l’ aveva ideata l’ aveva
impietosamente definita una “porcata”. Sarebbe bastato leggere
tre articoli, solo tre articoli
della Costituzione, senza essere dottori del Sinedrio, da
semplice cittadino. E
tantissimi lo hanno fatto e lo hanno scritto. Bastava leggere
l’art. 1, che
dichiara che la “sovranità appartiene al popolo” , l’art. 56,
che precisa
che “La Camera dei
deputati è eletta a suffragio universale
e diretto”.
Cioè direttamente dai cittadini. Altrimenti si sarebbe scritto “a suffragio indiretto”! E l’art. 58, per l’elezione dei membri del Senato, che è, se possibile, ancora più preciso:“I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età”. Che la sovranità appartiene al popolo, l’abbiamo sempre saputo, ce l’hanno insegnato i Padri Costituenti, e l’abbiamo esercitata per oltre un sessantennio. Questo strappo costituzionale, questa sterzata oligarchica, durata troppo a lungo, ha fatto dei vertici dei partiti i padroni assoluti del Parlamento e del Paese. I parlamentari non hanno più risposto al popolo, ma al capo, al vertice del partito. E’ lui o sono loro che li fanno eleggere, che li riconfermano o li fanno scomparire dalla scena politica. La gestione cesarista, o nel migliore dei casi oligarchica, ha prodotto in questi anni guasti tremendi alla democrazia. Ha esaltato e premiato l’obbedienza e la fedeltà al capo e alla cupola, ha fiaccato la dialettica interna, ha incrementato la corruzione. Ha commesso il crimine di alimentare la disaffezione del popolo per la politica a favore dei più accesi populismi. Ezio Pelino
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