Ici alla Chiesa, biotestamento e Rai:
la trattativa segreta tra Pdl e Vaticano
di Carlo
Bonini
Migliaia
di mail. Centinaia di note riservate. Annotava e catalogava
tutto con metodo e pazienza l'ex presidente dello Ior Ettore
Gotti Tedeschi. E la corrispondenza del suo immenso archivio -
che gli interlocutori fossero cardinali, ministri della
Repubblica, banchieri, parlamentari, lo stesso Pontefice - non
aveva a che fare con il governo delle anime, ma con il Potere
degli uomini. Con la solerzia "papista" di deputati che pure
hanno giurato sulla Costituzione. Con le urgenze della
diplomazia tra le due sponde del Tevere di cui Gotti era
diventato snodo cruciale. L'Ici, piuttosto che il disegno di
legge sul testamento biologico, la nomina del direttore generale
della Rai, il governo tecnico di Monti, le linee di credito del
san Raffaele. Ebbene, il segreto che ha protetto quell'archivio,
sequestrato nel 2012 dalla Procura di Napoli e trasmesso alla
Procura di Roma (dove Gotti è stato a lungo indagato per
violazione delle norme antiriciclaggio prima che ne venisse
chiesta nel luglio scorso l'archiviazione), ora non è più tale.
E queste sono alcune delle storie che quel segreto ha protetto.
IL TESTAMENTO BIOLOGICO
Domenica 6 febbraio 2011, Alfredo Mantovano, già viceministro
del Pdl, scrive al Presidente dello Ior: "Caro Ettore,
perdonami, ma sulla questione del testamento biologico vi è
necessità che dalla Cei vi sia qualche segnale". Mantovano ha
intenzione di coinvolgere direttamente il Presidente della
Conferenza Episcopale, il cardinale Angelo Bagnasco,
sottoponendogli una lunga nota che consenta alla maggioranza,
sulla base delle indicazioni della Santa Sede, di intervenire su
alcune delle norme cruciali del disegno di legge sul "testamento
biologico". Nonché di risolvere un problema interno alle due
anime del Pdl. Per questo motivo, chiede a Gotti di aiutarlo.
"Ettore, perdonami se ti tormento. Ho abbozzato la nota per il
cardinal Bagnasco. Ti chiedo una valutazione non tanto sulle
considerazioni tecniche, di cui sono abbastanza sicuro, e che
sono molto simili a quelle che a suo tempo lasciai al cardinal
Bertone e da lui poi ritenute fondate, quanto sulla lettera che
le precede. Un caro saluto in Domino".
La lettera e la nota per Bagnasco (un articolato normativo del
disegno di legge con indicate in grassetto le norme da
correggere) vengono inviate da Mantovano con il placet
dell'allora Presidente dello Ior. Si legge nella missiva:
"Eminenza reverendissima, il testo sul testamento biologico
approvato dalla Commissione Affari sociali della Camera ha
subito incisivi cambiamenti in pejus. Nell'appunto che segue
accenno alle ragioni per le quali tali cambiamenti sono a mio
avviso fortemente negativi e rischiano di trasformare una debole
legge a tutela del fine vita in una legge sostanzialmente
eutanasica". Ma c'è di più. "Ho provato a porre le obiezioni che
seguono al capogruppo del mio partito alla Camera. Mi è stato
detto però che quelle modifiche sono state concordate con
soggetto autorevole delegato dalla Conferenza Episcopale e che,
poiché le ragioni per le quali si sta provando ad approvare la
legge è di venire incontro alle esigenze del mondo cattolico
italiano, è strano che io critichi le modifiche stesse, quasi a
voler essere pretestuosamente "più papista del Papa". Sono
convinto che ci si trovi di fronte a un equivoco che è
necessario risolvere".
COSÌ RISOLVIAMO L'ICI
Seria quanto e più del testamento biologico, appare dalla
corrispondenza dell'archivio Gotti la questione del pagamento
dell'Ici da parte degli Enti ecclesiastici. Ma, anche in questo
caso, come documenta una nota riservata trasmessa nell'ottobre
2011 dall'allora Presidente dello Ior sia a Papa Benedetto per
il tramite di monsignor Georg Ganswein, sia all'allora
Segretario di Stato Tarcisio Bertone, un aiuto importante arriva
dall'allora ministro del Tesoro Tremonti. Gotti lo indica quale
"suggeritore" delle alternative che si pongono alla Santa Sede.
"Nel 2010 - scrive Gotti - la Commissione Europea ha avviato una
procedura contro l'Italia per aiuti di Stato non accettabili
alla Chiesa Cattolica. Detta procedura evidenzia oggi un rischio
di condanna per l'Italia e una conseguente imposizione di
recupero delle imposte non pagate (dal Vaticano, ndr) dal 2005.
Dette imposte deve pagarle lo Stato Italiano che si rivarrà
sulla Cei (si suppone). Ci sono tre strade percorribili: 1)
Abolire le agevolazioni Ici (Tremonti non lo farà mai); 2)
Difendere la normativa passata e calcolare l'aiuto di Stato dato
(non è sostenibile); 3) Modificare la vecchia norma contestata
dalla Commissione Europea, con una nuova norma che definisca una
categoria per gli edifici religiosi e crei un criterio di
classificazione della natura commerciale. La Cei accetta la
nuova procedura e questo fa decadere le richieste pregresse
(2005-2011) della Comunità Europea. Il tempo è limitato. Ci
viene suggerito di accelerare un tavolo di discussione.
L'interlocutore all'interno del Ministero delle Finanze è Enrico
Martino (nipote del card. Martino)".
ALFANO, PASSERA, LEI
Gli interlocutori di Gotti sono regolarmente figure di vertice e
di Potere. Come le questioni che con loro affronta. In una mail
del 16 dicembre 2011 il Presidente dello Ior rassegna ad
Angelino Alfano le tre raccomandazioni che devono accompagnare
la riflessione sull'appoggio del Pdl al governo Monti: "1. Cosa
deve preoccuparci. 2 Come mettere sotto osservazione in modo
politico e logico l'azione del governo tecnico. 3) Anticipare al
governo tecnico quale modello è stato loro conferito". Qualche
mese prima, il 24 settembre, sollecita invece Corrado Passera di
Banca Intesa per la questione del dissesto del san Raffaele, cui
la banca ha sospeso gli affidamenti. "Tu sai quanto ci teniamo
al rilancio del san Raffaele - lo rassicura il banchiere - Siamo
più che disponibili a supportare un piano serio come quello che
sicuramente ci presenterete". Mentre l'11 marzo di quello stesso
anno, una mail all'allora Segretario di Stato Bertone invita il
cardinale ad occuparsi della nomina di Lorenza Lei a direttore
generale della Rai. "Mi
risulta che la nomina possa trovare ostacoli. Per due
ragioni. 1) La dottoressa Lei avrebbe sussurrato di aver
ricevuto assicurazioni che il cardinal Bertone ha ricevuto
assicurazioni da Berlusconi sulla sua nomina e questo
avrebbe provocato una certa opposizione interna ed esterna.
2) Risulta che la Lega voglia contare e avere un proprio
direttore generale. Mi parrebbe dunque che per sostenere
detta candidatura sia indispensabile interloquire con la
Lega. Sono a sua disposizione".
laRepubblica, 5
settembre 2013