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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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San Marino "Cedu; voi nove anni prima dell'italia, complimenti"La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo elogia l'applicazione di nuove legge da parte di San Marino
05/Maggio/2013
SAN MARINO - Anche
se di casi, per fortuna, ce ne sono pochi, sui diritti
dell’uomo San Marino è avanti di quasi nove anni
rispetto all’Italia, andatene fieri”. Così l’Avv.
Maurizio De Stefano, Segretario emerito della
Consulta per la Giustizia Europea dei Diritti dell’Uomo,
a conclusione della storia della Convenzione Europea dei
Diritti dell’Uomo, durante la sua relazione ieri al
convegno organizzato dalla Fondazione Valori Tattili
(istituita nel 2008 dal Presidente di Asset Banca,
Stefano Ercolani) intitolato appunto “Corte europea e
diritti dell’uomo”, svoltosi nella cornice del Premio
Marconi dell’Accademia delle Scienze. De Stefano,
considerato uno dei massimi esperti della Cedu (acronimo
della Corte) e per questo premiato ieri mattina, ha
percorso gli oltre cinquant’anni dell’istituzione che
“ha tolto ai cittadini europei l’etichetta di sudditi,
in quanto finalmente - ed è questo l’aspetto
rivoluzionario - avrebbero potuto portare il Re davanti
ad un giudice”. Il condizionale, purtroppo è d’obbligo,
“perché ci sono voluti anni, anzi, decenni, prima che
che gli Stati applicassero questa nuova prassi, tanto è
vero che San Marino, che vi aderì già nel 1989, nel 2003
ha poi formalizzato in legge l’applicazione. E l’Italia,
invece, solo nel 2011, quindi circa nove anni dopo”.
Ad accompagnarlo sul palco della premiazione, anche
un altro dei relatori del convegno, il Dott. Fabio
Massimo Gallo, magistrato e attuale presidente della
sezione Lavoro presso la Corte di Appello di Roma e
membro della European Association Labour Court Judges,
che ha concluso i lavori appellandosi all’idea stessa di
democrazia: “Un conto sono le condizioni delle carceri
italiane, che sono deprecabili”, ha ammonito la platea
dopo le parole, dure e circostanziate dell’Avv.
Baldassare Lauria, fondatore e membro del “Progetto
Innocenti”, “un altro è sostenere che ci sia una
volontà, chiamatela tortura o malvagità, nel comminare
pene detentive proprio per far vivere ai condannati
ulteriori pene stante le condizioni di vita nelle
carceri. Quest’idea di non democraticità italiana io non
l’accetto, mentre condivido del tutto la preoccupazione
per le condizioni dei nostri detenuti - inaccettabili -
che sono determinate dall’incapacità dello Stato a
fornire strumenti adeguati, sia a chi è detenuto, sia a
chi è chiamato a vigilare su di loro”. Sul tema dei
diritti dell’uomo, anche dei detenuti, l’Avv. Lauria era
stato molto preciso, avvicendandosi con il Dott.
Fabrizio Fava, dell’Associazione Giuristi Europei, che
proprio ieri ha presentato al pubblico il suo libro,
“Corte Europea e Diritti dell’Uomo. Come agire innanzi
la Corte Europea di Strasburgo ed applicare la
Convenzione nel diritto italiano”.
Di qui la puntualizzazione, opportuna ma non
ovvia, che
la Corte di Giustizia europea con sede in Lussemburgo
sia un’altra cosa: essa ha il compito di sovrintendere
alla corretta applicazione della legislazione
comunitaria. Mentre La Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo è una Corte internazionale istituita nel 1959,
ha sede a Strasburgo e ha la funzione di far rispettare
la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti
dell’uomo e delle libertà fondamentali. Non è un organo
dell’Unione europea e vi aderiscono i 47 membri del
Consiglio d’Europa, una famiglia allargata che include
dalla Turchia all’Armenia, dal Liechtenstein a San
Marino. Essa si pronuncia sui ricorsi individuali o
statali inerenti presunte violazioni dei diritti civili
e politici stabiliti dalla Convenzione Europea dei
Diritti dell’Uomo.
Il premio Marconi al bruniano avv. Maurizio De Stefano, Segretario emerito della Consulta per la Giustizia Europea dei Diritti dell’Uomo Motivazione - Programma evento Filmato premiazione
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