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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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I Magistrati rivendicano la loro fedeltà alla Costituzione
«La manifestazione messa in atto da un gruppo di parlamentari all'interno del palazzo di giustizia di Milano, mentre era in corso la celebrazione di un processo, ha messo in discussione e in grave tensione i principi fondamentali dell'ordinamento democratico, quali la separazione fra i poteri dello Stato e l'autonomia e l'indipendenza della Magistratura, consacrati nell'art. 104 della nostra Costituzione. Tale manifestazione fa seguito alla falsa accusa, rivolta ai magistrati, di voler realizzare una persecuzione giudiziaria e a insulti intollerabili, rivolti alla Magistratura, definita 'più pericolosa della mafia' e 'cancro della nostra democrazia'". Lo sottolinea la Giunta dell'Anm in un documento. "Simili iniziative e le accuse che le accompagnano - aggiunge - costituiscono un'inaccettabile drammatizzazione di vicende giudiziarie personali, che devono trovare nel processo la loro naturale sede di valutazione e non devono essere trascinate sul piano politico. L'Associazione nazionale magistrati, nel confidare che prevarrà il rispetto delle regole dello Stato di diritto, mantiene alta l'attenzione e, nel respingere il tentativo di trascinare l'ordine giudiziario in conflitti che gli sono estranei, non mancherà di denunciare con forza e in ogni sede qualsiasi attacco alla propria indipendenza e ogni tentativo di condizionamento improprio della funzione giudiziaria. I magistrati italiani - conclude la Giunta - continueranno ancora una volta a svolgere il loro lavoro e a compiere il loro dovere nella consapevolezza che il giudice è soggetto soltanto alla legge e che la fedeltà dei magistrati alla Costituzione costituisce una delle più alte garanzie per la tenuta dello Stato di diritto». Comunicato dell'Associazione Nazionale Magistrati, 12 marzo 2012
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