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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Profumo sigilla la scuola statale nel quiz
Il ministro Profumo dell’esaurito governo Monti non ha voluto rinunciare all’ultimo dono: il sigillo del telequiz sulla scuola. I contestatissimi test Invalsi saranno infatti i misuratori della professionalità di docenti e presidi, che tanto più sapranno omologare gli studenti su nozioni minimali, tanto più permetteranno alla loro scuola di ricevere i finanziamenti necessari per poter sopravvivere. Insomma, “la qualità” della scuola misurata sui ristretti metri di quiz partoriti dai funzionari delle agenzie Invalsi e Indire. Sarà l’ultimo colpo alle scuole statali che nonostante i tagli subiti a vantaggio delle private, hanno continuato nel serio, rigoroso, scrupoloso lavoro di far acquisire ai ragazzi capacità e competenze per poter pensare con la propria testa. Queste scuole non sono produttrici di erudizione, di accumulo di nozioni ingabbiabili in batterie di test che al di fuori di cognizioni elementari ben poco altro possono misurare. In queste scuole della Repubblica, organi costituzionali della Repubblica, si insegna la complessità delle conoscenze e l’impegno per trasformarle in pensiero problematico, in personale cultura. Ed è per questo, che nonostante le campagne denigratorie, la scuola statale continua ad essere scelta da genitori e studenti. Ma questa scuola di educazione alla libertà e alla coscienza critica è evidentemente troppo scomoda per chi sogna menti ingessate in un mondo di replicanti del pensiero unico. Pezzi pronti e obbedienti ad assecondare i padroni della stasi sociale. Sembra proprio che la linea del ventennio berlusconiano trovi davvero il suo compimento in questo ultimo guizzo reazionario del governo Monti, che ha l’acre profumo di una vendetta per una scuola resistente, che neppure i tecnici sono riusciti a piegare alle sindromi mercatiste. Maria Mantello
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