Scuola statale. La dignità dell'insegnamento non è in vendita

Ve lo ricordate il disegno Aprea che avrebbe voluto smantellare la scuola statale? Era il 2008 e da poco si era insediato il governo Berlusconi che, a tutto vantaggio delle private, andava all'assalto della scuola pubblica con tagli e iniezioni di privatizzazione... condite da raffiche denigratorie della professione docente.

Il colpo di grazia per mettere il bavaglio ai professori sarebbe dovuto essere il famigerato disegno Aprea, che però fu stoppato grazie al grande movimento dell'Onda e alle forze sindacali e d’opposizione.

Adesso, mentre l'ombra dell'Aprea sta tornando sotto mentite spoglie col DPL 953, Autonomia statuaria delle istituzioni scolastiche, il governo tecnico, che non ha certo interrotto la politica dei tagli alla scuola della Repubblica e i foraggiamenti alle private, ha avuto una folgorante idea: stroncare il corpo docente con la moltiplicazione delle ore di insegnamento.

Così, dopo i tagli alle risorse funzionali, la soluzione finale passerà per lo sfinimento dei docenti....

-Ma si ha idea della fatica intellettuale di insegnare?-; -Ma si ha idea di quante ore di studio e preparazione didattica richiede ogni ora di lezione?-; -Solo chi non sa nulla di scuola può pensare di trasformare i professori in semplice ripetitori, lasciandoli per altro al ricatto degli sponsor privati che un Aprea redivivo prospetta-.

Queste e molte altri questioni pongono i professori allibiti, ma che non si danno per vinti.

E dalle scuole pubbliche riparte l'onda di indignazione per costruire un grande movimento di mobilitazione della società civile.

Dallo storico Liceo classico statale Terenzio Mamiani di Roma è partito tempestivamente un articolato documento sottoscritto dalla stragrande maggioranza dei professori.

Clicca qui per leggere l'Appello per la scuola statale del liceo Terenzio Mamiani di Roma