Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

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Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

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Torino

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Campionato di calcio in Polonia. Un omaggio alla sindrome popolar-machista.

Protesta delle femministe



Lo scorso 8 giugno è stato dato il calcio di inizio del Campionato europeo di Calcio. In Polonia è stata l’occasione per una grande festa, una festa patriottica. Il giorno dell’apertura, ai piedi dell’edificio emblematico di Varsavia, il Palazzo della Cultura e della Scienza, si è levato il virile canto dei supporters : “Polska, bialoczerwon!” (Polonia , i bianco-rossi !). Questa è la “Fan Zone” destinata ai 100.000 tifosi che non possono entrare nello stadio nazionale che ne può ospitare solo la metà.

Non è il caso di cercare la parità delle quote in questa marea di uomini vestiti di bianco e di rosso, i colori nazionali della Polonia, le donne erano rappresentate in numero marginale. Si sente anche: “Forza, Polacchi alla lotta!” . Si potrebbe credere che la Polonia sia alla vigilia di una guerra. «Noi donne dobbiamo essere al vostro fianco», dice con convinzione una polacca. Le domando perché: «Perché è uno sfogo e abbiamo bisogno di sfogarci». È cosa vecchia come il mondo: giochi per calmare il popolo. Panem et circenses, pane e giochi.

L’Europa si sta tuffando in una profonda crisi economica, sociale e politica, ma qui si fa festa. Per organizzare il campionato la Polonia ha prelevato dalla tasca dei contribuenti la gigantesca somma di 96 miliardi di zlotys (più di 22 miliardi di Euro).

Quello che è costato di più è stato lo stadio di Varsavia, quasi 2 miliardi di zlotys (più di 400 milioni di Euro): ogni fila di 13 posti costa quanto il prezzo di un appartamento di due stanze. Il costo dello stadio di Poznam avrebbe potuto finanziare la creazione di 6.000 posti negli asili nido pubblici ogni anno per i prossimi dieci anni.



Diminuzione delle spese dello Stato per i bisogni elementari della Polonia.

Le spese straordinarie per il Campionato europeo 2012 non saranno compensate dai turisti o dagli investimenti esteri. Per organizzare questa manifestazione sportiva sono dunque stati spesi miliardi di zlotys, ma le spese per i bisogni sociali sono state ridotte. Sono state chiuse scuole materne e ospedali e sono stati alzati i costi degli affitti degli alloggi sociali. In aumento anche i prezzi degli alimenti, di gas, elettricità, carburanti, acqua e medicine. Mancano i fondi per la lotta contro la crescente disoccupazione.

La drammatica mancanza di alloggi a prezzi accessibili, combinata con la crescita della disoccupazione e con la crescente depauperizzazione della popolazione, provoca sfratti di massa, compresi quelli di donne e bambini, disabili e pensionati.

Questa situazione colpisce prima di tutto le donne. Sono loro le prime a subire licenziamenti e diminuzione dei salari, precariato e disoccupazione a lungo termine.

Nel frattempo il “Campionato europeo 2012”, finanziato con i denari pubblici, genera profitti per gli organizzatori. L’UEFA, che grazie al Campionato guadagnerà somme enormi, ma non pagherà un soldo di imposte alle finanze polacche! Malgorzata Brzoza, portavoce del ministero delle Finanze ha confermato che l’UEFA ha preteso l’esonero dall’IVA, accise, dogana e tasse locali sul suo profitto, stimato a 2,5 miliardi di Euro.

Lo scorso 10 giugno circa 500 persone, tra cui alcune femministe, hanno manifestato a Poznam al grido: “Pane al posto dei giochi”.
Le città polacche e ucraine: giganteschi bordelli durante il Campionato Europeo

Ma questo “divertimento dei maschi”, secondo il termine della femminista polacca Kazimiera Szczka, non si ferma allo stadio. Varsavia e le altre città che ospitano le partite dei Campionati hanno visto l’affluenza di prostitute provenienti da tutta la Polonia e dai paesi vicini. Le città polacche sono diventate non le capitali dello sport, ma giganteschi bordelli.

Le femministe ucraine non sono restate a guardare. Dopo una serie di manifestazioni ben riuscite contro il Campionato organizzate in Ucraina sono venute a Varsavia per protestare contro la tratta degli esseri umani e la prostituzione.

Nina Sankari

 

 

 

 


 

Direttore Responsabile: Maria Mantello 

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