TERRORISMO colpisce la scuola
Morvillo Falcone di Brindisi
12 maggio 2o12 - Tre bombole di gas,
probabilmente collocate anche ad un
timer, erano state collocate su un
muretto vicino ad un cancello
secondario della scuola Morvillo
Falcone di Brindisi. L’esplosione ha
coinvolto alcune studentesse che
erano appena scese da un autobus
urbano e stavano raggiungendo
l’edificio scolastico. Non a caso è
il preside della scuola che dà fiato
al tremendo timore e orrore che
serpeggia nelle teste di tutti, via
via che si delineano i particolari
dell’attentato: «È stato fatto per
uccidere: a quell’ora - spiega il
professor Angelo Rampino - le
ragazze entravano, proprio a
quell’ora. Fosse accaduto alle 7,30
non ci sarebbe stata nessuna
conseguenza». Ciononostante gli
inquirenti sembrano escludere la
pista mafiosa: «Le prime indicazioni
emerse escluderebbero la pista
mafiosa", dicono. Le coincidenze,
però, sono tante: è stato colpito
l’istituto intitolato alla moglie di
Giovanni Falcone, a pochi giorni dal
ventesimo anniversario della strage
di Capaci, e nel giorno dell’arrivo
a Brindisi della Carovana antimafia.
È stata inoltre colpita la scuola,
gli studenti, i giovani, proprio i
giovani che dalla Sicilia alla
Calabria alla Puglia hanno
costituito l’elemento più forte di
rifiuto della cultura mafiosa di
guerra e di morte.
All’ospedale "Perrino", è morta
Melissa Bassi, 16 anni. È invece
viva Veronica Capodieci, anche lei
di 16 anni, che sembrava essere la
seconda vittima dell’attentato,
secondo informazioni fornite dalla
polizia nei primi, concitati momenti
subito dopo l’esplosione. Per la
direzione sanitaria dell’ospedale,
le condizioni di Veronica rimangono
gravissime ma sono stabili. Entrambe
le ragazze sono di Mesagne
(Brindisi). Degli altri feriti, due
soli hanno ferite di lieve entità e
se la caveranno - pare - con poco.
Gli altri - a quanto si apprende -
avrebbero riportato ustioni almeno
del 40%, e uno di loro avrebbe
subito fratture e gravissimi danni
agli arti inferiori. A Brindisi è
arrivato il procuratore della
distrettuale antimafia di Lecce,
Cataldo Motta, per tenere nella
Procura di Brindisi con le forze di
polizia una riunione per le
strategie di indagine
sull’attentato. Vi parteciperà anche
il vicecapo della polizia, Francesco
Cirillo.
(da LA STAMPA.it, 19 maggio 2012)