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Emanuela Orlandi. In Vaticano
qualcuno sa?
Lo si è detto, lo si è scritto da tanto tempo, finalmente lo
afferma autorevolmente anche la Pretura di Roma: “In Vaticano
conoscono la verità”. Un’espressione che non lascia dubbi. Non
ci si riferisce evidentemente ad un qualche commesso o usciere,
ma ai piani alti dello stato della Chiesa. E conservare un
segreto su un crimine significa complicità. Un comportamento
grave, un reato, ancora più riprovevole per chi predica e
testimonia nientemeno la parola di Dio. Una ragazza quindicenne
, cittadina vaticana, uscita da scuola, è scomparsa nel nulla.
Era il 1983. Il presunto responsabile o complice, il criminale
boss della banda della Magliana, è sepolto come un papa, come un
beato, in una delle più venerate basiliche della cristianità, su
permesso nientemeno del cardinale Poletti. Un vergognoso mistero
che fa ombra al Vaticano, alla Chiesa, alla cristianità tutta.
Il papa che ha avuto il coraggio di combattere un ‘altra
incredibile omertà della Chiesa , quella sulla pedofilia dei
sacerdoti, ne abbia altrettanto per collaborare con la giustizia
italiana per restituire la verità su un crimine altrimenti
inspiegabile. E il governo Monti così determinato sul piano
economico-finanziario sia altrettanto coraggioso su quello della
giustizia. Chieda ufficialmente spiegazioni alle autorità
vaticane. Non dovrebbe essere difficile per lui e i suoi
ministri che fanno pubblica dichiarazione di fede cattolica. Non
corrono rischi di essere strumentalizzati.
Rimane inspiegabile la decisione della procura romana di non
voler riaprire la tomba del mistero. Dispongono proprio di tutti
gli elementi da essere sicuri che non nasconda sorprese?
Ezio Pelino
correlato:
http://www.periodicoliberopensiero.it/news/news_20111218-orlandi-papa-faccia-chiarezza.htm
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