Sempre meno studenti di religione
ormai uno su dieci lascia l'aula *
NON SI ARRESTA la fuga
dall'ora di religione nelle scuole italiane. L'ultimo rapporto del
Servizio nazionale della Conferenza episcopale italiana per
l'insegnamento della religione cattolica conferma un trend che
sembra ormai ormai inarrestabile. Per la prima volta dal 1993/1994,
quando venne fatta la prima rilevazione, la quota di alunni che
preferiscono uscire dalle classi quando entra l'insegnante di
religione scende sotto il 90 per cento: l'89,8, per la precisione. E
la pattuglia di coloro che, mentre il prof di religione parla di
Gesù e di fede, si dedicano ad altro sfiora le 800 mila unità.
Ma l'annuale dossier della Cei, relativo all'anno scolastico
2010/2011, conferma un altro trend: gli specialisti di religione -
coloro che insegnano esclusivamente questa materia, designati dai
vescovi delle 226 diocesi italiane - sono in costante in aumento.
Con sacerdoti, religiosi e religiose in "via d'estinzione". L'ordine
di scuola dove le defezioni sono più consistenti è la scuola
superiore, con poco più di 16 ragazzi su 100 che escono dalle aule
durante l'ora di religione.
Un fenomeno concentrato soprattutto nelle regioni settentrionali e
dell'Italia centrale. Al Nord le "fughe" sfiorano il 27 per cento e
il 19 al Centro. Al Sud invece cambia tutto: appena 2,4 diserzioni
su cento. Ma rispetto all'anno scolastico 2009/2010, a livello
nazionale, al superiore si registra un'inversione di tendenza. Due
anni fa, la quota di genitori o alunni che hanno sottoscritto
l'apposito modulo per evitare le discussioni
dell'ora di religione è stata del 16,5 per cento.
In tutti gli altri segmenti della scuola pubblica italiana,
probabilmente a causa della forte componente di immigrati che
professano altre religioni, si registrano incrementi.
Con un record, più uno per cento secco, alla materna: che passa dal
7,5 all'8,5 per cento di forfait in appena 12 mesi. Al superiore i
meno avvezzi a "prediche" e discorsi intorno alla morale o ai
problemi dei giovani sono gli studenti dei licei artistici
(individuati nel dossier come "altre" tipologie di scuole): 21,2 per
cento. Seguono i ragazzi dei professionali, che disertano l'ora di
religione in 20,7 su cento, e i compagni dei tecnici. La maggior
parte di questi, il 57,3 per cento, esce dalla scuola. La restante
parte si dedica ad "attività didattiche e formative alternative"
oppure ad attività di "studio: assistito o non assistito".
E anche quest'anno il complesso universo degli insegnanti reclutati
dallo stato per impartire le lezioni di religione si arricchisce di
qualche centinaio di unità. Gli specialisti, infatti, passano dai
12.894 del 2009/2010 ai 13.166 dell'anno successivo, facendo segnare
un più 2 per cento. Unica "materia" della scuola italiana che negli
ultimi anni contrassegnato da tagli sopra tagli può vantare un trend
positivo. Ma che, per effetto del calo delle vocazioni, viene sempre
più affidata a laici: ormai 88 su cento.
* La Repubblica 24 Febbraio 2012