.
Inammissibili i quesiti
referendari sulla legge elettorale
La Corte Costituzionale, come autorevoli costituzionalisti
avevano sostenuto, ha dichiarato inammissibili i quesiti
referendari proposti dagli on. Parisi e Di Pietro,
strumentalmente varati per bloccare il referendum
Passigli-Ferrara-Villone.
Parisi e Di Pietro, miravano a far
rivivere le norme del Mattarellum abrogate con la legge
Calderoli, la legge detta ‘porcata’ per il premio di
maggioranza attribuito alla minoranza più consistente e per
aver dato ai capipartito il potere di nominare gli eletti.
Leggeremo le motivazioni, ma già ora possiamo ricordare che
la Corte Costituzionale ha sottolineato nelle sentenze 15 e
16 del 2008 che il premio di maggioranza senza una soglia
minima produce ‘una sovra rappresentazione della maggioranza
relativa’: fin d’allora la Corte chiedeva una riscrittura
della legge elettorale. L’Associazione per la democrazia
costituzionale da anni si batte contro il bipolarismo coatto
prodotto dai sistemi elettorali maggioritari, qual è
l’attuale Porcellum, e qual era il Mattarellum che con il
sistema dei collegi uninominali maggioritari aprì la via al
berlusconismo.
Ora si tratta di dare di nuovo vigore alla rappresentanza
politica, cancellata dai sistemi maggioritari. Si deve di
cambiare il sistema elettorale per ricostruire una
democrazia rappresentativa: da anni proponiamo un sistema
proporzionale, come può essere quello tedesco, che
garantisce il pluralismo politico cancellato sia dal
Mattarellum sia dal Porcellum.
Sosterremo tutte le iniziative per giungere a una nuova
legge elettorale, che non perpetui sotto altre sembianze il
sistema maggioritario ma sia uno strumento per la libera
espressione della volontà politica dei cittadini.
prof. Gianni Ferrara, presidente Associazione per la
democrazia costituzionale
Roma, 12 gennaio 2012