Testamento biologico. La Camera approva il ddl Calabrò che
vanifica le DAT
Si sta chiudendo il cerchio per negare il diritto ad essere
proprietari della propria vita sempre. Il DDL Calabrò avanza a
grandi tappe e per essere liberati dal sondino di Stato bisognerà
che l'organismo sia definitivamente ‘andato’. E quindi non più in
grado di assorbire alimentazione e aerazioni artificiali. Quelle che
il DDl Calabrò, onde evitare altri fastidiosi casi Englaro, esclude
dai trattamenti sanitari (cfr: Maria Mantello, Il biotestamento e la
bestemmia dell’indisponibilità della vita, in Libero Pensiero, n°56
giugno 2011). Insomma il sondino sarà lo spettro che sovrasterà
ognuno, perché tutti potremo trovarci nella condizione di diventare
ostaggio di intubazioni e macchinari, costretti a sopravvivere in
una condizione di tortura. Di non vita. Contro la nostra volontà. E
a niente varranno le volontà anticipate sul fine vita, perché
considerate “orientamenti” da prendere in considerazione per altro
solo se si è in stato vegetativo irreversibile, fatto coincidere con
“l’assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale”.
È questa la patente di ‘scientificità’ dell’emendamento passato alla
Camera, che ribadisce sempre e comunque il fatto che la decisione se
staccare il sondino spetta ad una terna di medici (anestesista,
neurologo, specialista) “designati dalla direzione sanitaria della
struttura di ricovero”, con l’aggiunta del medico curante del
paziente. Evidentemente in strutturale ruolo minoritario. E non c’è
da dormire tranquilli per questo ruolo decisionale dato alle
amministrazioni sanitarie dove si è ricoverati, se si pensa al fatto
che ad occuparsi di lunghe degenze e di malati terminali sono per lo
più le cliniche cattoliche, dove i dipendenti (medici compresi) per
contratto devono aderire all’impostazione ideologica del loro datore
di lavoro: il Vaticano.
Del resto è proprio la conferenza episcopale ad essere la più
soddisfatta, come si legge dalle colonne del quotidiano dei vescovi:
«La legge in corso di approvazione sottrae l’autodeterminazione del
volere all’arbitrio eutanasico, rapportandola alle ragioni
dell’intelligenza, che sono le ragioni del bene morale della vita e
della sua inviolabilità». Non staremo qui a ricordare la vecchia
riproposizione che una siffatta affermazione evidenzia nella pretesa
di inglobare intelligenza – scelta - volontà nel confessionalismo di
una chiesa che delle vite e sulle vite pretende di avere l’appalto.
Ma abbiamo il dovere categorico (razionale) di denunciare con forza
che questa è una legge che sacrifica al precetto il diritto dei
cittadini alla propria autodeterminazione e mette sotto scacco la
sovranità dello Stato, tradendone il valore laico e con esso il
diritto umano non negoziabile di essere ognuno il proprietario
dell’unica vita concreta che abbiamo a disposizione con certezza. E
nella quale -proprio come la Costituzione repubblicana stabilisce-
siamo anche liberi di scegliere a quali trattamenti sanitari
sottoporci.
Berlusconi e la sua “maggioranza” parlamentare l’avevano promessa al
Vaticano questa legge. L’avevano messa in sordina dopo le sconfitte
alle amministrative e ai referendum. Ma ecco che proprio dopo quelle
sconfitte, alla ricerca di benedizioni di riscatto e nel mercimonio
delle assoluzioni, vogliono affrettarsi a concludere. Ecco allora la
fretta di sfornarla dalla Camera questa legge. Prima della chiusura
estiva. Così da poterla offrire sull’altare degli scambi simoniaci a
settembre, quando finalmente tornerà al Senato, che già l’aveva
approvata a prima botta.
Così, in autunno gli italiani, oltre ai problemi del lavoro, della
scuola, della casa, si troveranno anche sfrattati nel proprio corpo
da una legge anticostituzionale, ma in perfetta linea con la
politica di un governo che proclama le libertà per le caste e le
nega ai cittadini. Un governo che ha bisogno di sudditi e di
controllori delle loro coscienze. Ma che deve fare i conti col fatto
che i giochetti degli “Unti dal Signore”, forse, non fanno più
presa. Soprattutto se gestiti da chi nomina il nome di Dio invano. O
da chi in nome di questo Dio pretende di far credere ad esempio ad
un malato di sla o di tumore, che vivere intubati è volontà di Dio.
Maria Mantello (articolo originale: Soffocati dal sondino
oscurantista, MicroMega.net, 13 luglio 2011)
CORRELATI:
http://www.periodicoliberopensiero.it/voci/voci_20110427-mantello-biotestamento-e-bestemmia-indisponibilita-della-vita.htm
http://www.periodicoliberopensiero.it/news/news_20110426-appello-maria-coscioni.htm
http://www.periodicoliberopensiero.it/voci/voci_0904_testamento.htm
http://www.periodicoliberopensiero.it/archivio/articolo_06_2009_di-transo.htm