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Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Primo Maggio: il
furto papale
di Paolo Farinella* Il 1 maggio,
universalmente giorno dedicato ai lavoratori, in Italia è stato
requisito dalla gerarchia cattolica, segnatamente dal Vaticano che
ha deciso di beatificare Giovanni Paolo II, il papa polacco, in
questo giorno, con una volontà di prevaricazione ostentata e con
l’intenzione di oscurare con una massa religiosa il 1 maggio laico,
contrapponendo due celebrazioni, laica e cattolica, in modo
artificiale e polemico. È vero che il papa polacco fu un operaio. Lo fu solo per un
anno o poco più. Non si può quindi dire che un «operaio», ma
piuttosto che fece una esperienza di lavoro. Vendere questa
esperienza come uno status qualificante è falso e mistificatorio.
Non è degno di chi crede comportarsi così. Beatificare il papa polacco può rientrare anche negli
affari interni alla gerarchia cattolica, ma è certo che una gran
parte della Chiesa non partecipa a questa operazione di marketing
della religione per risollevare le sorti di una religiosità
languente. Non è così che si testimonia la fede, così la si uccide
soltanto perché questo genere di eventi mettono in evidenza
l’esteriorità: le grandi masse, i numeri, il folclore, l’illusione
di dire che «erano in tanti» come sinonimo di richiesta di
religione. Siamo in pieno paganesimo religioso perché si sfrutta il
sentimentalismo per affermare una visibilità che nasconde il vuoto e
il paganesimo dello stesso personale clericale. Sceneggiate. Parate.
Mondanità. Si dice che dopo la prima ubriacatura, oggi a pochi
giorni della saga papale, si teme un flop che fa paura a gli
organizzatori che spendono per questa dimostrazione di forza debole
una enorme quantità di denaro che poteva essere usato per i
migranti o per altri scopi nobili sociali. Il costo dell’operazione
è di euro 1 milione e 200 mila, mentre al Comune di Roma tra
straordinari e logistica costerebbe € 7 milioni e mezzo. Una
cifra enorme, buttata al vento per una manifestazione con tanti
interrogativi. Il papa polacco come uomo fu dirompente,
carismatico, carnale e sanguigno: fu un uomo vero che si tuffava in
mezzo all’umanità e vi restava. Ciò detto e riconosciuto, come papa
fu il peggior papa del secolo scorso perché “polacchizzò″ Comunione e Liberazione a livello nazionale
e non solo è la longa manus del Vaticano in Italia, via privilegiata
per accedere alle stanze del governo e delle leggi e poco importa se
le Compagnia delle Opere, si esercita a fare affari con mafiosi e
delinquenti. Poco importa se i due Istituti fanno a gare
nell’arruolamento dei deboli a privare della coscienza chiunque si
affaccia nel loro cortile. Poi vi è il lupanare dei Legionari di
Cristo protetto e difeso anche di fronte all’evidenza delittuosa e
immonda di un superiore generale pedofilo e padre di figli
disseminati come noccioline. L’obiettivo di tutta questa nuova fregola
di evangelizzazione è uno solo: annientare definitivamente il
concilio Vaticano II, il cui solo nome è sintomo di
destabilizzazione nel mondo curiale e clericale. Noi celebreremo
come possiamo il 1 maggio con un concerto dedicato ad un lavoratore
della musica, il M°. Emilio Traverso nel IV anniversario della sua
morte e con lui pensiamo a tutti i lavoratori del mondo che
cooperano alla grandezza del mondo. *http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/21/primo-maggio-il-furto-papale/106066/
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