Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale e Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web :

prof.ssa Maria Mantello,


Roma

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Presidenza Onoraria e Sezione di Torino:

avv. Bruno Segre


Torino

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cFiaccolata a Torino. Noi siamo con la Fiom per la dignità del lavoro nelle garanzie costituzionali


torino

 

Una forte emozione.
Piazza Castello piena di lavoratori, cittadini e cittadine con le fiaccole.
Il ricordo acre della sconfitta del 1980.
Allora, l’espulsione di 23000 operai in Cassaintegrazione mascherata, licenziamento di fatto, senza rotazione a carico degli inabili (per lavoro e salute), delle donne, degli anziani, degli ultimi, le terze categorie.
La manifestazione di Piazza San Carlo, che vide Enrico Berlinguer a fianco degli operai di Mirafiori, segnò la fine di un percorso di lotte operaie stroncato, allora come ora,da rapporti di forza che chiudevano l’esperienza fordista, innovando l’organizzazione dei processi produttivi, con l’espulsione dei “ribelli” o presunti tali, allora come ora:
I ribelli di oggi. Forme del jungeriano “anarca”, si sintetizzano nel No al Diktat di Sergio Marchionne e … Silvio Berlusconi.
Non possono, non devono, le “ragioni” del mercato prevaricare sugli spazi di democrazia, sullo spazio della Libertà (al plurale), in continua, vitalistica espansione, eterna contrapposizione alla cecità del “potere”: contropotere che, come scriveva l’autore del Contrat social a proposito dell’antico Tribunato della Plebe, “non potendo fare nulla può tutto impedire”, in primo luogo difendendo democrazia e Costituzione della Repubblica.
Difendere la democrazia, difendere la Repubblica, difendere la Costituzione:
Coniugare mercato e diritti, perché questi consentano al mercato di crescere con equilibrio tra Giustizia e Libertà.
Rivendicare prima che la deriva ci travolga il ruolo della politica dei diritti, in Italia, in Europa e nel mondo: espressione di pluralismo e dunque di Laicità.
Non è in discussione la sola organizzazione dei turni, ma diritti costituzionali fondamentali delle persone
Con l’accordo sottoscritto solo da alcune Associazioni Sindacali e non dalla FIOM; “le parti si danno atto che comportamenti individuali e/o collettivi dei lavoratori idonei a violare in tutto o in parte e in misura significativa le clausole del presente accordo ovvero a rendere inesigibili i diritti o l’esercizio dei poteri riconosciuti da esso all’Azienda, facendo venire meno l’interesse aziendale alla permanenza delloscmbio contrattuale ed inficiando lo spirito che lo anima, producono per l’Azienda gli stessi effetti liberatori” previsti per il caso di comportamenti “idonei a rendere inesigibili le condizioni concordate per la realizzazione del PIANO” (ovvero il non ancora chiaro e comunque futuribile dal 2012 progetto italiano per Mirafiori della Fiat):
E, addirittura, la violazione di una qualunque delle clausole dell’Accordo da parte del singolo lavoratore comportera’ per costui
1) l’ irrogazione di sanzione disciplinare, anche espulsiva;
2) il venir meno, nei confronti del lavoratore, che dunque anche non aderisca a nessun sindacato, dell’efficacia di tutte le clausole dell’Accordo: dunque anche il venir meno della retribuzione piena?
Si tratta di clausole indecenti:
Dal travail decent, per usare l’espressione dell’OIL, all’asservimento brutale al potere del Padrone,
mediante un meccanismo che annulla del tutto l’individuo e i suoi inalienabili diritti costituzionali:
Quali diritti?
A) Il diritto di sciopero che appartiene al lavoratore e non può appartenere a nessun altro (art.40 Costituzione);
B) Il diritto alla giusta retribuzione, proporzionata alla qualità e quantità del lavoro prestato e in ogni caso sufficiente “a garantire al lavoratore una esistenza libera e dignitosa”, pregiudicato da clausole risolutive unilaterali riferite a comportamenti indeterminati e rimessi nella valutazione all’arbitrio del Dominus, ovvero anche di terzi soggetti (art..36 Costituzione);
C) Il diritto alla garanzia contro malattie e infortuni , che se ricorrenti in certi giorni della settimana, autorizzano il Dominus a sospendere in tutto o in parte la retribuzione (art.38 Costituzione);
D) Il diritto di manifestazione del pensiero e di organizzazione sindacale all’interno del luogo di lavoro, precluso a chi non faccia capo alle Organizzazioni stipulanti l’accordo, con diverse clausole anche equivoche , come quella sopra trascritta che ineffabilmente fa riferimento a generiche condotte imprecisate che , “inficiando lo spirito che anima l’Accordo”, “producono … effetti liberatori” dagli impegni contrattuali per il Dominus (art.21, 18 Costituzione) .
Senza contare l’annoso e irrisolto problema della rappresentanza sindacale che decapita le Organizzazioni che non abbiano stipulato l’Accordo.
Senza contare il venir meno del principio di onnicomprensività della retribuzione globale di fatto a fini di trattamento di fine rapporto, con riguardo alla clausola, degna del capitalismo compassionevole di Charles Dickens, in puro stile manchesteriano, per cui le somme erogate in compensazione della riduzione di minuti dieci, nella pausa pranzo, pur essendo erogate stabilmente e continuativamente non avranno natura retributiva, costituendo “indennità di prestazione collegata alla presenza”: ineffabile definizione “spiritualistica”, in puro stile lefebvriano:
Per inciso, l’erogazione spirituale in questione è di circa 30 euro lordi al mese.
La stessa Civiltà del lavoro traballa .
Sono davvero in gioco i diritti, la vita di tutti.

avv. Antonio Caputo

Torino,12.1.2011

 
 
 

Direttore Responsabile: Maria Mantello 

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