Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

 

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

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Biotestamento, tribunale Firenze
"Un tutore può fermare cure"

biotestamento

Un «amministratore di sostegno», una sorta di tutore legale a cui viene affidato un compito preciso in caso di perdita di coscienza, può a norma di legge impedire ai medici di procedere con la rianimazione o anche con alimentazione e idratazione artificiale.
Lo ha stabilito il Tribunale di Firenze, che ha accolto il ricorso di un cittadino di 70 anni, in perfetta salute. «Da oggi - sottolinea l'avvocato Sibilla Santoni - chiunque può nominare un amministratore di sostegno, che naturalmente può essere anche un fratello o una moglie, perchè eviti, nel caso malaugurato di un incidente, che si effettuino interventi sanitari sul nostro corpo contro la nostra volontà».
«Il Tribunale di Firenze - sottolinea il legale - ha detto, dunque »SI« al Testamento Biologico, evidenziando che la libertà di scegliere a quali trattamenti sanitari essere sottoposti è garantita da numerose norme costituzionali e che eventuali leggi che non rispettassero tali norme sarebbero a prima vista incostituzionali, oltre che non democratiche».
Lo strumento per garantire la libertà di scelta è fornito dalla legge sull'amministrazione di sostegno, l'articolo 408 del codice civile del 2004, che prevede l'istituzione di questa figura con compiti predeterminati e riconosciuti dal giudice.
«Una figura - confessa Santoni - pensata dal legislatore per questioni prevalentemente economiche, ma che con questo ricorso abbiamo fatto diventare una sorta di 'tutore', come era peraltro il papà di Eluana, ma con un compito già in anticipo riconosciuto dal giudice. Quindi, se il cittadino perdesse la facoltà di comunicare o la coscienza, l'amministratore può presentarsi dai medici con l'ordinanza del giudice e chiedere di sospendere tutti i trattamenti che il cittadino ha in precedenza escluso. In questo caso specifico, il giudice Palazzo autorizza l'amministratore di sostegno, »sempre qualora il richiedente non abbia nel frattempo cambiato idea«, a impedire che i medici effettuino rianimazione cardiopolmonare, dialisi, ventilazione e alimentazione forzata e artificiale, mentre autorizza le cure palliative, compresi gli oppiacei, atte a lenire il dolore del paziente anche se ciò significasse una riduzione dell'aspettativa di vita».
È un precedente importante - ribadisce Santoni - anche perchè il ministero ha chiarito che i Comuni non possono accogliere i registri con i testamenti biologici, e la legge ancora è ferma in Parlamento. Con questo escamotage ai cittadini è riconosciuto il diritto della libera scelta.

(fonte L'Unità, 12 gennaio 2010)

 
 
 

Direttore Responsabile: Maria Mantello 

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