Israele - discriminazioni sessiste degli ultraortodossi
Fanno scandalo le braccia nude di una donna! Anche se è solo una
bambina.
È acccaduto nel democratico Israele sullo scorcio di fine 2011, dove
nella cittadina di Beit Shemesh, Na'ama Margolese, una bimba di 8
anni, è stata insultata, spintonata e sputacchiata mentre tornava da
scuola perché “colpevole” di indossare una maglietta con le maniche
non abbastanza lunghe e una gonnellina troppo colorata che per
giunta non copriva bene le sue ginocchia.
Alle manifestazioni dei cittadini contro
la violenza degli integralisti accusati di minare lo Stato laico e
democratico con le discriminazioni sessiste, gli ultraortodossi
hanno risposto mettendo in scena per capo d’anno i loro figli
vestiti con i pigiami a strisce di Auschwitz, con tanto di stella
gialla. Un osceno e vergognoso uso della shoah, da far ribrezzo!
Benyamin Netanyahu, che pure col voto degli ortodossi si regge,
continua ad assicurare che «Israele è uno Stato democratico,
occidentale e liberale. La sfera pubblica è aperta e sicura per
tutti, uomini e donne. Non c'è spazio per persecuzioni o
discriminazioni».
Il fideismo oltranzista è senz’altro minoritario, come rassicura il
governo Netanyahu, ma certo è sempre più aggressivo. Un fideismo
rabbioso, che ad un integralista di Beit Shemesh fa urlare dal
microfono del secondo canale della Tv israeliana che è cosa buona e
giusta punire una donna quando si veste “scostumatamente”, e
aggiunge: «vale sempre, sia che abbia 7 o 70anni».