Marciano su S. Pietro le
vittime dei preti pedofili
Roma, 31 ottobre 2010 - «Giù le mani dai bambini», «Il
Papa protegge i preti pedofili», «Chiesa senza abusi».
Sono solo alcuni dei cartelli innalzati dalle vittime di
abusi sessuali del clero alla marcia che nella serata di
oggi si è svolta fin dentro il Vaticano.
L’iniziativa è
stata promossa dall’associazione Survivor's Voice,
fondata da Bernie McDaid e Gary Bergeron che oggi hanno
rispettivamente 54 e 47 anni, ma che da ragazzi sono
stati abusati da un prete della diocesi di Boston.
Chiedono alla Chiesa «di fare di più per proteggere i
bambini dagli abusi e punire i colpevoli». «Siamo
persone ferite –dichiara McDaid- che vogliono che si
parli di questo problema. La vera colpa e la vergogna
sta nell'aver coperto gli abusi».
Vogliono giustizia le vittime arrivate da vari paesi del
mondo e a cui si sono unite quelle italiane, ma vogliono
anche che il mondo dia un segnale forte. E per questo,
aggiungono gli organizzatori: «chiediamo
che la pedofilia possa essere dichiarata dalle Nazioni
Unite come crimine contro l'umanità, perché fare del
male ad un bambino che rappresenta il nostro futuro è
come fare del male a noi stessi. Chi ha subito abusi ha
avuto la vita rovinata».
Marco Lodo Rizzini, dell'associazione La Colpa che ha
denunciato gli abusi su ex alunni dell'istituto per
sordi veronese Provolo contesta la scarsa informazione
data dai media alla marcia, espressione di un
inquietante omertoso silenzio.
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