Nega la shoah e si appella
strumentalmente alla libertà di espressione
E' accaduto all'Università di
Teramo, dove Claudio Moffa, direttore di un Master
universitario su Enrico Mattei e il Medio-Oriente
(inaugurato per altro il 6 maggio scorso in una sala
della Presidenza del Consiglio dei Ministri presso la
Galleria Colonna) nel corso della sua lezione del 25
settembre ha fatto l'apologia della negazione dello
sterminio degli ebrei, esaltando finanche il dittatore
Ahmadinejad. Moffa già nel 2007 si è contraddistinto in
tali profusioni. E di fronte ai fatti dell'11 settembre
aveva sostenuto la tesi di un immaginifico complotto
ebraico, rispolverando un argomento usato a profusione
dai nazifascisti per incrementare l'odio verso gli ebrei
e giustificarne lo stermino.
Shoah e Memoria Storica
La Memoria storica fa paura a quanti non vogliono fare i
conti col loro passato. Perchè è un passato scomodo. Che
pesa come un macigno. Di fronte alla Shoah, che non si è
sviluppata dal nulla, ma che ha radici in secoli di
antisemitismo, questo macigno è una valanga che
travolge. E’ un peso insopportabile perchè richiama alla
individuale responsabilità di esseri umani. Ci ricorda
tutte le volte in cui non abbiamo avuto il coraggio di
dire un No netto e chiaro ai soprusi. E abbiamo voltato
lo sguardo da un’altra parte: per pavidità, per
ipocrisia. (...)
Ecco allora, che la memoria diviene un fardello pesante
per il presente. E tale deve rimanere, perchè ognuno si
muova nella consapevolezza che non esistono esseri umani
predefiniti. In nome di un’ idea di uomo preconfezionata
si è stabilito il modello di persona positiva,
contrapponendogli l’altro come diversità negativa. E’ da
questo pregiudizio di fondo che si sono inventati
addirittura i “diversi per sangue” (e la cosa non è
iniziata con Hitler o Mussolini). I “diversi” che
dovevano essere annientati per mantenere il modello
rassicurante del conformismo, utile al potere dominante.
In nome di questo modello si sono perpetrati i massacri
più terribili. E la shoah ne è il simbolo più
drammatico. (...)
Ma la shoah non è “cosa passata” da gettare alle spalle,
perché l’antisemitismo non è sconfitto. Oggi lo si
camuffa e metabolizza in antisionismo, negando allo
Stato di Israele il diritto di esistere. L’antisemitismo
ritorna allora come antisionismo per tentare ancora una
volta di distruggere gli ebrei. Magari con un massacro
che non lasci l’incombenza di vedere immagini
raccapriccianti: basterà una bomba atomica su Israele.
C’è chi minaccia di farlo ... E non a caso nega la
shoah. (...)
M.M. (Libero Pensiero, n° 50, dicembre 2009)
SCARPETTE ROSSE E RICCIOLI BIONDI