OLTRE ALLE AMAZZONI (harem?)
ANCHE LE
HOSTESS... a pagamento per ascoltare
Gheddafi
La testimonianza di una di loro...
"Voglio raccontare quello che è
successo con Gheddafi, perché sui
giornali di oggi ci sono tante
testimonianze, ma nessuno ha scritto
la verità". A parlare è Laura, il
solito nome di fantasia "perché ci
hanno detto di non riferire nulla ai
giornalisti sennò non ci pagano. E
se non ci pagano, che ci sono andata
a fare?". Laura è una delle circa
500 hostess che ieri sono state
invitate a partecipare all'incontro
con il colonnello muhammar Gheddafi
nell'accademia di Libia a Roma.
Argomento
del dibattito erano la donna e la
religione. "Ci ha reclutate
l'agenzia Hostessweb, dietro la
promessa di un pagamento di 80 euro,
dei quali 20 andavano però 'girati'
alla ragazza che ti aveva invitata.
Perché era come un passaparola.
Ovviamente erano indispensabili una
tenuta elegante, bella presenza,
eccetera. Nei giorni scorsi ci sono
arrivate delle mail dall'agenzia, ci
spiegavano gli orari degli
appuntamenti, come si sarebbe svolta
la giornata, come comportarci con i
giornalisti": 'Vi preghiamo di
evitare interviste che possano dare
adito a equivoci di ogni
sorta...cercate di evitare il più
possibile i giornalisti...date solo
risposte veloci e serie, non fate
interviste...', recita la e-mail che
Laura ci ha girato. "Non abbiamo
firmato nulla, ma se sgarravamo
niente soldi".
Insomma, poi la giornata si svolge
secondo programma (appuntamento al
Foro olimpico, in pullman "verso una
località segreta", cellulari ed
effetti personali ritirati tranne un
documento e il ticket per ritirare
il rimborso). "Entriamo
nell'accademia. Per ore non abbiamo
avuto alcun contatto con l'esterno,
ci hanno messo in 500 in una sala
che forse conteneva 200 persone:
eravamo troppe, stavamo molte in
piedi, chi poteva si sedeva. Eravamo
strette una sull'altra, accasciate
per ore. Qualche ragazza si è
sentita male e l'hanno portata via.
Una situazione contraria a ogni
normativa sulla sicurezza", racconta
ancora Laura, "a un certo punto
hanno fatto uscire la metà di noi,
ci hanno portate in un'altra sala,
una sorta di garage, dove ci hanno
dato delle pizzette e delle
bibite".Poi, finalmente, è arrivato
il padrone di casa. "Gheddafi ha
fatto un comizio in due turni. Alla
fine del primo abbiamo visto che le
ragazze uscivano con il Corano in
mano e tre avevano il velo. Dicevano
che si erano convertite, ma molte
altre dicevano invece che erano
stati regalati loro 4.500 euro e un
viaggio tutto spesato in Libia. Io
lo credo, lì erano praticamente
tutte motivate dai soldi".
"Poi è toccato a noi. C'era la
traduzione simultanea, sono iniziate
le nostre domande, soprattutto sulla
condizione delle donne nei paesi
islamici. Ma a molte non è stata
data risposta: Gheddafi ci parlava
solo del Corano come 'il vero
vangelo che porta alla verità' e
dell'Islam 'unica religione': era
come un loop, ripeteva sempre le
stesse cose. Ma la cosa incredibile,
ha detto ancora Laura, è che a ogni
suo intervento applaudivano solo lo
staff dell'ambasciata e del
personale interno. Era la sua
claque. Noi eravamo allibite".
L'incontro è finito nel tardo
pomeriggio: "Ci hanno ripetuto di
non rilasciare interviste e di
evitare contatti. L'anno scorso due
ragazze hanno rilasciato
dichiarazioni, dicendo che erano
state obbligate a stare dentro e
alla fine della giornata non erano
state pagate. Nessuna voleva fare la
stessa fine"
(fonte Apcom, 30 agosto 2010 )