Proposte
indecenti
Il governo cerca consensi “a
sinistra” per controllare la
magistratura
Il sottosegretario al Ministero
dell’Interno, on. Alfredo Mantovano,
propone di sottrarre ai magistrati
(pm o giudice istruttore) la
direzione delle indagini per
affidarle direttamente alla polizia.
Lo scopo è palese: indirizzare
opportunamente gli organi di
polizia, che dal governo si sa
dipendono, magari dirottando le
indagini su personaggi meno
eccellenti.
La divisione dei poteri dello Stato
(legislativo, esecutivo e
giudiziario) è la garanzia della
democrazia, sancita dalla nostra
Costituzione repubblicana. Ma
Mantovano non desiste. Anzi spera di
trovare consensi in «quella parte
della sinistra, oggi non
particolarmente presente nel
dibattito, ma che pure esiste».
Insomma, visto che a causa del
dissenso dei finiani, la riforma del
processo penale è nelle secche, il
Ministro auspica maggioranze
“trasversali”.
Togliere ai PM la gestione delle
indagini è stato sempre il pallino –
problema di Berlusconi e dei suoi
coefori (Carlo Taormina nel 2005,
Ghedini nel 2006, Alfano nel 2008),
ma bisogna ammettere che qualche
sponda favorevole l’ha trovata in
tempi non troppo remoti anche in
certi eminenti esponenti del PD. Ad
esempio, Luciano Violante, che il 2
settembre del 2008 dalle colonne de
Il Giornale, faceva sapere che: «il
ruolo della polizia è stato
schiacciato dal ruolo del pm».
Speriamo che le voci alla Violante
non si moltiplichino, affinché
falliscano sempre i tentativi
governativi di imbrigliare la
magistratura.
20 - 7- 2010 Maria Mantello