José Saramago, intelligenza
analititica e demistificatoria.
Lo ricordiamo con le parole di
Roberto Saviano, tratte
dall'articolo pubblicato sul
quotidiano La Repubblica il 19
giugno 2010
«Avevo conosciuto Saramago per
la prima volta come tutti,
leggendolo. Il Vangelo secondo
Gesù era il suo libro che mi
aveva cambiato, trasformando il
modo di sentire le cose. Quel
Gesù uomo, che sbaglia, ama,
arranca, cerca di essere felice,
mi era sembrato essere un
personaggio del tutto nuovo
nella storia della letteratura.
Era una sintesi dei vangeli
apocrifi, dei vangeli ufficiali,
dei racconti pagani e delle
leggende materialiste sul Cristo
socialista. Era il Gesù
dell´amore carnale verso Maria
Maddalena. Su questo Saramago ha
scritto parole incantevoli come
solo il Cantico dei Cantici era
riuscito a creare: «Guarderò la
tua ombra se non vuoi che guardi
te, gli disse, e lui rispose
"Voglio essere ovunque sia la
mia ombra, se là saranno i tuoi
occhi".
È un Gesù umano che non vuole
morire: è il contrario della
santità, è uomo con i suoi
errori, peccati, talenti e con
il suo coraggio. Sembra dire al
lettore che basta esser fedeli a
se stessi per conoscere la vita
e non diventare dei servi, o
degli schiavi. «Allora Gesù capì
di essere stato portato
all´inganno come si conduce
l´agnello al sacrificio, che la
sua vita era destinata a questa
morte, fin dal principio e,
ripensando al fiume di sangue e
di sofferenza che sarebbe nato
spargendosi per tutta la terra,
esclamò rivolto al cielo dove
Dio sorrideva, Uomini,
perdonatelo, perché non sa
quello che ha fatto». Proprio
così: il Gesù di Saramago
rivolgendosi all´uomo chiede di
perdonare Dio, ribaltando la
versione evangelica del "Padre
perdona loro".
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