Dichiarazione dei
redditi e 8 per mille.
Un perverso meccanismo dà
alla Cei quasi un miliardo
di euro
Con sette spot da trenta
secondi l’uno, in onda a
ripetizione sulle reti
televisive da aprile a
luglio, la Chiesa Cattolica
sta invitando i contribuenti
a destinarle l’8 per mille
dell’ IRPEF per la cura
degli sventurati nel mondo.
In realtà, solo un 8% va
alle missioni nei paesi
poveri. Il resto (1 miliardo
di euro circa) serve per
mantenere l'apparato
ecclesiastico: stipendi ai
sacerdoti, esigenze di
culto, catechesi, gestione
del patrimonio
immobiliare....
Ma come fa la Chiesa
cattolica a raggiungere con
l'8 per mille un miliardo
euro?
Qualcuno potrebbe pensare:
sia fatta la volontà degli
italiani che glielo
elargiscono.
Le cose stanno diversamente.
Meno di quattro italiani su
dieci firmano per l’otto per
mille e solo poco più di tre
su dieci firmano per la
Chiesa cattolica. Ma allora
dove vanno i soldi di chi
non firma per nessuno? Ecco
la rivelazione: anche quelli
finiscono nel calderone, e
vengono ripartiti in
percentuale a seconda delle
scelte espresse. Accade
così, che una percentuale
bassissima di opzioni per la
Chiesa Cattolica (tre
italiani su dieci), ma che
costituisce comunque la
maggioranza rispetto alle
scelte espresse, vada nelle
casse Vaticane, che in
questa miracolosa
moltiplicazione, ottengono
l’87% del totale.
A questo perverso
meccanismo, va aggiunto il
fatto, che anche le scelte
dell'8 per mille destinate
allo Stato italiano
ritornano spesso a beneficio
della Chiesa cattolica:
basti pensare al
finanziamento degli edifici
di culto.
Insomma è uno strano Lascia
o Raddoppia. Dove a lasciare
è lo Stato.
Vale appena ricordare,
inoltre, che tutto l’enorme
patrimonio immobiliare della
Chiesa cattolica è esente
dall’Ici, anche nel caso di
grandi alberghi, grazie alla
trovata che restano luoghi
di culto: in fondo basta che
abbiano una cappella per
pregare annessa. Ma di
trovata in trovata, alla
fine le strutture
alberghiere, possono non
pagare neppure l’Irpef.
Basta infatti che siano
registrate come case di
ospitalità.