INDIA:
guerra di religione scatenata da
una irriverente immagine del Cristo.
Il governo spera nel dialogo
Nella regione del
Punjab, stato a nord ovest dell'India,
il 20 febbraio
un’immagine
di Gesù che fuma e beve birra ha
scatenato violenze da guerra di
religione tra cristiani e induisti.
L'immagine pubblicata su un libro edito
dalla Skyline Publications a New
Delhi e adottato nelle scuole indiane,
qualificava Cristo come un
“idolo”. Alcune suore cattoliche di
Shillong (Meghalaya) hanno chiesto il
ritiro del testo con “l’immagine
blasfema” alle autorità governative che
hanno dato loro ragione. A questo punto
però, i fondamentalisti indù hanno
stampato manifesti con l’immagine
contestata di Gesù e li hanno affissi
nelle strade del distretto. Allora, “il
20 febbraio -come dichiara il presidente
della All Pastors Association di
Batala, padre P. K Thomas dell'Ordine
dei frati minori-
tutte
le chiese cristiane avevano indetto una
marcia di protesta, in risposta alla
degradante immagine di Gesù. La
dimostrazione è però degenerata quando
un gruppo di giovani cristiani ha
invocato la chiusura dei negozi
nell’area ed ha anche bruciato una moto
”.
Violenta la
reazione di esaltati indù nella città di
Batala (distretto di Gurdaspur) che
chiamati a raccolta dai gruppi più
oltransisti: Viswa Hindu Parishad
(Vhp) e Hindū ParisadRashtriya
Swayamsevak Sangh (Rss) hanno dato
fuoco a mobili e suppellettili e
incendiato le mura esterne della Chiesa
dell’Epifania e quelle di una ex chiesa
anglicana ora appartenente complesso di
North India (Cni). Il reverendo Maurice,
48 anni e il figlio Denis, 15 anni sono
stati aggrediti e feriti dai fanatici
indù che hanno poi anche assaltato
la Chiesa dell’Esercito
della salvezza (Mukti Fauj).
Mons. Anil Coutto
vescovo di Jalandhar ha condannato le
violenze compiute dai giovani cristiani,
sottolineando però di comprendere il
loro stato d’animo, ferito dall’immagine
di Cristo oltraggiosa. “Troppo spesso –
afferma il prelato – i cristiani sono
stati ritratti nei film commerciali come
persone dissolute e, nonostante tutto,
hanno mantenuto la calma. Tuttavia,
quando alcune persone per un preciso
scopo politico colpiscono un qualcosa di
così prezioso, che coinvolge nel
profondo la nostra fede, i giovani hanno
reagito”. Egli aggiunge infine di essere
“angosciato” per la rappresentazione di
Cristo, ma rinnova “l’appello per la
pace e il perdono”.
L’Amministrazione
del distretto di Batala ha programmato
i lavori di riparazione delle chiese
protestanti e delle attività commerciali
danneggiate durante gli scontri del 20
febbraio scorso fra fondamentalisti indù
e cristiani. E si sta mobilitando per
riportare la serenità favorendo un
dialogo tra cristiani e indù.
fonti: Ansa e AsiaNews 22-2-2010