Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

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Stratagemmi ad personam: “Legittimo impedimento”

Antonio Caputo

 

L’art. 420 ter del codice di procedura penale prevede che in caso di legittimo impedimento a comparire all’udienza il Giudice “rinvia ad una nuova udienza”.

In uno dei processi che vedevano Previti imputato, il Tribunale di Milano affermò ad esempio che “un valido impedimento parlamentare può sussistere solo se viene provata l’effettiva partecipazione dell’imputato a lavori parlamentari comportanti votazioni, e non anche una generica attività di programmazione dei lavori”.

La Cassazione penale ha costantemente affermato che l’impedimento, in ogni caso, deve essere assoluto (non ci deve essere alcuna possibilità di comparire) ed attuale (deve essere presente nel momento in cui si chiede il rinvio del dibattimento), incombendo sull’interessato l’onere di fornire la prova dell’impedimento.

Il nuovo mostro giuridico escogitato dal fertile legislatore incombe.

La legge – ponte, a tempo (18 mesi), in attesa di un Lodo Alfano costituzionale o di una legge sull’immunità parlamentare prevede che sia sempre riconosciuto al Premier il legittimo impedimento a presenziare al processo penale, per garantirgli “il sereno svolgimento delle funzioni”.

Frutto di misticismo giuridico è l’ineffabile espressione “sereno svolgimento delle funzioni”.

Lo stesso codifensore con Ghedini di Berlusconi, On. Avv. Piero Longo, si è dichiarato certo che tutto finirà dinanzi alla Consulta.

Ex ore tuo te iudico.

Egli ha dichiarato al Corriere della Sera: “dopo quello che ha scritto la Consulta sul Lodo Alfano, si può fare affidamento solo su una norma di rango costituzionale: un nuovo articolo 68 o un lodo costituzionalizzato con qualche limite perché la Corte ha sostenuto che un disegno di legge costituzionale non può mica cambiare tutte le norme.

I primi articoli della Costituzione sono immodificabili ed ecco che ricadremmo nell’articolo 3.

Il legittimo impedimento o passa attraverso la valutazione critica del Giudice oppure, se è dato d’imperio, sic et simpliciter, finisce certamente davanti alla Corte Costituzionale.

Questa legge non è molto diversa dal Lodo Alfano che è stato bocciato dalla Corte.

D’altronde tipicizzare l’attività del Premier è molto difficile.

Il Tribunale di Milano ci ha detto che inaugurare una galleria della Salerno – Reggio Calabria non era un atto tipico.

Per il PM De Pasquale anche il Consiglio dei Ministri poteva attendere …”.

Insomma, una vera porcheria che ha fatto sbottare il mite Valerio Onida, Presidente Emerito della Consulta: “non si può dire per legge che siccome io non riesco a fare una cosa intanto ne faccio un’altra a termine, in attesa di un’altra legge costituzionale che mi risolva il problema”.

Nel contempo, il processo breve, vero trionfo del metodo di Erode, sta per devastare diritto e giustizia, introducendo di soppiatto anche l’amnistia contabile, per cui se passano tre anni senza sentenza di primo grado dal deposito dell’atto di citazione, due anni se la causa è sotto trecentomila euro, lo Stato non potrà più chiedere i danni a politici e funzionari corrotti e malversatori.

Tra i giudizi in bilico, la nomina RAI di Meocci, le consulenze dell’ex Ministro Castelli, gli appalti sulla sanità in Lombardia.

1.739 su 4.349 procedimenti pendenti finiranno al macero.

 

Antonio Caputo

 

 

 

 


 

 

 

 

Direttore Responsabile: Maria Mantello Webmaster: Carlo Anibaldi 

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