Roma -
Manifestazione contro l'omofobia
e adesso le associazioni gay chiedono una legge
Hanno partecipato in più di 500 alla manifestazione del 2
settembre a via di San Giovanni in Laterano, la strada che lo
scorso anno è stata inaugurata come la Gay Street della
capitale. E dove la notte prima tre ragazzi dalle teste rasate
hanno lanciato due bombe carta sulla folla. Un atto
delinquenziale che si va ad aggiungere, quasi si trattasse di
un'orchestrata manovra, ad altre violenze che si sono susseguite
in pochi giorni a Roma dal 23 agosto: l'accoltellamento di una
coppia fuori del gay village dell'Eur, il pestaggio del
cantautore Emilio Rez a s.Giovanni, l'attentato incendiario alla
discoteca Qube a Portonaccio.
In
rappresentanza del Comune di Roma, l’Assessore alla Cultura,
Umberto Croppi, che ha detto: «Questi episodi sono frutto di una
cultura negativa, e in particolare quest’ultimo è un messaggio
contro la linea del Comune di Roma e la sua azione per i diritti
dei gay». E poichè «L’intolleranza è presente in tutte le
culture e in tutte le società e riguarda l’incapacità
l’incapacità di riconoscere i diritti di tutti, le Istituzioni
hanno il compito di dare una risposta importante».
Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha
annunciato la fiaccolata del 23 settembre prossimo a cui hanno
aderito anche Comune di Roma e Regione Lazio.
Alla manifestazione hanno partecipato numerosi politici, tra
cui: Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista e l'ex
parlamentare Vladimir Luxuria. C'era anche la relatrice della
legge contro l'omofobia che sarà discussa in Parlamento, Anna
Paola Concia (Pd). Presente anche il segretario del Pd Dario
Franceschini: «Sono qui per manifestare la solidarietà del
Partito democratico. È un problema di civiltà. È urgente
approvare una legge con norme antiomofobe e soprattutto è
urgente reagire con la coscienza civile che c’è in questo paese»
Il presidente dell'Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo, tra i
promotori dell'evento, ha ringraziato la cittadinanza per la
mobilitazione forte ed unitaria, ed ha sottolineato: «serve una
seria legge nazionale che dica no ad ogni forma di
discriminazione».