Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
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Salvati dalla crisi i “banchieri di Dio” Ispirazione divina o buoni consulenti con i piedi per terra? Nella bufera delle Borse le finanze del Vaticano e della Chiesa Anglicana se la sarebbero cavata piuttosto bene: a Roma con una provvidenziale inversione di rotta, che già nel 2007 aveva trasformato gli investimenti della Santa Sede da titoli azionari in oro, obbligazioni e contanti. A Canterbury, invece, gli amministratori della Chiesa d’Inghilterra avrebbero giocato pesante utilizzando lo <<short selling>>, ossia vendite allo scoperto con cui si punta a lucrare dal calo di un titolo. Le indiscrezioni vengono da due giornali britannici: il <<Tablet>> per quanto riguarda le operazioni vaticane e il ben più noto <<Financial Times>> per gli investimenti dei vescovi anglicani.
Il <<Tablet>>,
quotidiano cattolico, ha fatto
esaminare dagli analisti i dati
dell’annuale rapporto sulla gestione
economica 2007 del Vaticano, reso
pubblico nel luglio 2008. E dalla
lettura degli esperti emerge che
Alla luce di
questi dati, commenta l’esperto
finanziario del <<Tablet>>,
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