Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL LIBERO PENSIERO "GIORDANO BRUNO" 

Fondata nel 1906

Aderente all' Union Mondiale des Libres Penseurs - International Humanist and Ethical Union

Presidenza nazionale:

prof.ssa Maria Mantello,


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Presidenza sezione di Roma - Coordinamento Web

prof. Maria Mantello


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Torino


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Uccisa dal padre musulmano. Amava un inglese.

E’ accaduto a Bassora, il 16 marzo 2008.

 

Rand Abdel-Qader, una ragazza di 17 anni, conosce Paul un soldato britannico di 22 anni di stanza in Iraq. Entrambi lavorano in un centro d'aiuto alla popolazione civile, e tra i due nasce una affettuosa e reciproca simpatia. Quando si incontrano si scambiano qualche parola, sorridono, scherzano. Proprio come possono fare tutti i ragazzi del mondo che stanno assaporando il loro innamoramento. Ma c’è chi vigila. E mormora sul disonore di quella giovane donna musulmana che dà confidenza ad un uomo. Per giunta straniero! Così il padre della fanciulla, Alì Abdel-Qader, si è scatenato con furia omicida sulla giovinetta. L’ha picchiata, calpestata e pugnalata. "Per pulire il mio onore", ha gridato poi ai vicini e ai maschi di famiglia, che hanno anche ricoperto di sputi il cadavere.

La madre di Rand, Leila Hussein, ha cercato di evitare che si consumasse il delitto chiamando i suoi figli maschi, ma invano. Ecco il suo racconto all'Observer: “Quando è entrato in casa, aveva gli occhi iniettati di sangue. Mi sono preoccupata, ho tentato di parlargli, ma lui è andato nella camera di nostra figlia, e ha iniziato ad urlare. Le ha chiesto se era vero che avesse una storia con un soldato britannico. Rand ha iniziato a piangere, era nervosa e disperata. Lui le ha preso i capelli, e ha iniziato a picchiarla. Ho chiamato i miei figli, per fermare il padre, ma loro l'hanno aiutato ad ucciderla".  

L'assassino, arrestato in un primo momento, è  stato presto rilasciato. Il suo è un legittimo crimine d'onore. "È qualcosa di cui un uomo iracheno deve essere orgoglioso, sfortunatamente", ha dichiarato sempre la signora Leila, che due settimane dopo ha però lasciato il marito, che per questo l'ha picchiata, rompendole anche un braccio. Ora la coraggiosa donna, lavora per una Ong contro i delitti d'onore. Ed avrà molto da fare, visto che lo scorso anno, nella sola Bassora, le donne decedute per “delitto d’onore” sono state 133.

Direttore Responsabile: Maria Mantello Webmaster: Carlo Anibaldi 

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