ROMA 24 maggio 2008 – Raid razzista al “Pigneto”.
E’ stato un attimo! "Andate via, non vi vogliamo ", hanno gridato, mentre con furia distruggevano ogni cosa e colpivano anche gli indifesi proprietari bengalesi e indiani dei negozi. Da “punire” per essersi integrati. E per giunta riuscendo a mettere su piccole attività commerciali.
Erano in venti quelli del raid, che forse non a caso hanno scelto il Pigneto. Un quartiere popolare, all’incrocio tra la Casilina e la Prenestina. Dove
trovi ancora botteghe artigianali di pane, pasta all’uovo e pasticceria. Un quartiere, dove ai bar vedi immigrati e studenti, intellettuali ed artisti, che qui ormai abitano anche. Dove la piazzetta è la pausa architettonica di una bella e civile convivenza per scambiare due parole. Un luogo d’incontro di tanti giovani, con locali dove ci si dà sempre più appuntamento per stare fuori dalle patinate ed anonime aree di altre zone di Roma, dove l’appartenenza identitaria al caffè è data dal pagarlo anche 4 euro.
La squadraccia è arrivata nel pomeriggio del 24 maggio, creando terrore e sconcerto tra gli abitanti. I volti coperti, brandendo spranghe e bastoni. Forte della forza del clan. Ed ha consumato il suo inquietante rito da “notte di cristalli”. Contro il nemico non “ariano”, non occidentale. Il capro espiatorio, buono a catalizzare latenti paure inconsce, che in un clima di insicurezza e di precarietà puntuali riaffiorano. Paure su cui gli animatori di queste squadracce (che purtroppo si sono viste in azione anche in altri parti d’Italia) contano di far presa. Paure in cui beatamente sguazzano i “ ben-bensanti” (o non-pensanti), che temono di perdere piccoli o grandi privilegi. E che per questo, chiusi nell’egoismo, odiano quanto non si conformi al loro povero mondo di pregiudizi. Gente che non esce fuori dalla zona grigia. Che cerca di non esporsi mai, ma che, nel magmatico sottofondo dell’ignavia, tifa sempre per le cacce all’untore.
Il Sindaco di Roma, ha condannato la violenza ed ha detto: “Il raid e l'aggressione al Pigneto nei confronti di cittadini extracomunitari, ai quali va la mia solidarietà, è un atto di gravità inaudita che mi lascia sdegnato e che non passerà sotto silenzio”.
Ileana Argentin, già consigliere comunale della Capitale, e deputata del Pd, ha dichiarato: “Alemanno è Sindaco da più di un mese: è questa la sicurezza di cui la destra ha parlato in campagna elettorale?”.
maria mantello