OGGI IN SPAGNA DOMANI IN ITALIA?
10 marzo 2008. In Spagna Zapatero vince e dichiara: “Grazie ai cittadini che con il loro voto hanno dato una chiara vittoria al Psoe. Governerò per tutti ma soprattutto per coloro che non hanno tutto e per far diventare realtà le aspirazioni delle donne. Governerò con mano ferma, ma tesa verso gli altri e per mantenere il nostro impegno con l'Europa, la pace e lo sviluppo».
Zapatero è stato riconfermato alla guida del governo spagnolo per altri quattro anni. E’ stato premiato per la chiarezza e la fermezza con cui ha perseguito la sua azione politica, improntata all’estensione di libertà e giustizia. Ha realizzato riforme fondamentali sul piano dei diritti civili per chi ne era escluso o non ne partecipava. Miglioramenti civili, sociali, economici. E lo ha fatto nonostante l’opposizione degli eredi più o meno diretti del franchismo. Nonostante lo zoccolo duro di una gerarchia vaticana mal disposta a rinunciare alla Spagna, considerata per troppo tempo sua terra di conquista e di dominio. Non sono certo mancate pressioni. Ma il governo socialista di Zapatero non si è fatto intimorire, ha seguito dritto la sua strada progressista, nell’interesse della popolazione tutta. Oggi il Paese lo ha premiato. Ha vinto le elezioni! Hanno vinto i socialisti! Speriamo che questa vittoria rilanci anche in Italia l’orgoglio laico troppo spesso sopito, soprattutto in partiti che pure vengono da una storia di sinistra.
Ma perché questo orgoglio ritrovi la sua strada, bisognerebbe mettere da parte i trasformismi, che sono stati la malattia mortifera dell’Italia. Soprattutto quando le spinte progressiste sono state sacrificate sugli altari dei Vicari. Mentre i politici recitavano, a gara, il ruolo di chierichetti.