Abortisci? Sei Strega!
La caccia riparte dal Policlinico dell'Università Federico II di Napoli, dove la polizia ha fatto irruzione nella stanza di una paziente che aveva appena abortito.
di Maria Mantello
Nel reparto di interruzioni volontarie di gravidanza del Policlinico di Napoli, nella serata dell'11 febbraio, si sono presentati nella stanza d’ospedale di una signora che aveva appena fatto ricorso alla legge 194, alcuni agenti del Commissariato Arenella. Questa irruzione, in momento tanto delicato per la donna, è stata motivata col fatto che avevano avuto notizia di reato di “feticidio”.
Mentre medici e pazienti venivano interrogati, i poliziotti procedevano al pronto sequestro di cartelle cliniche e feto. Al primario del reparto e direttore del Dipartimento di Ostetricia, Carmine Nappi, è stato chiesto di stilare prontamente una relazione sulle modalità di svolgimento dell'aborto, dove il ginecologo ha dichiarato: "Il feto presentava un' alterazione cromosomica, se la gravidanza fosse stata portata a termine ci sarebbe stato il 40% di possibilità di un deficit mentale. La donna ha presentato un certificato psichiatrico della stessa struttura universitaria sul rischio di ‘grave danno alla salute psichica’, che ha autorizzato l' intervento". Pertanto, continua il professore: "si è trattato di un aborto praticato nel secondo trimestre, alla ventunesima settimana di gravidanza, che è previsto dall' articolo 6 della legge 194/78, eseguito con un' iniezione di prostaglandine".
Il commento
La legge 194, che regola l’interruzione volontaria della gravidanza, rappresenta una conquista irrinunciabile per le donne. Un fatto di civiltà per il nostro paese: ha posto fine alla piaga dell’aborto clandestino, ha sancito il principio della maternità e paternità responsabili. Ma chi ha gridato allo scandalo allora, non ha mai smesso di tessere le sue reti per riproporre lo stantio modello della maternità come condanna, allo scopo di riportare la donna alla condizione di sottomissione patriarcale. A macchina fattrice sempre e comunque. Al ruolo di “angelo di focolare” (non importa se sempre più spenti). La donna che si ribella è strega! E mangia (abortisce) bambini. Forse vale appena ricordare tra i reiterati anatemi, che per secoli la Chiesa ha lanciato, quelli di papa Woytila, giunto ad assimilare la donna che affrontava il dramma dell’aborto alla SS che gettava i bambini nei forni di Aushwitz. Anatemi ripresi dal suo successore, e dalla corte dei debordanti ossimòri degli atei – devoti.
Poche voci hanno denunciato queste operazioni di terrorismo psicologico. Negli anni chi si azzardava a farlo, veniva accusato di laicismo. Che poi, come il vocabolario spiega, significa promozione della laicità: l’autonomia dello Stato dal confessionalismo. Quindi pretendere dallo Stato democratico il dovere di promozione di capacità critiche, di autodeterminazione e responsabilità dei suoi cittadini.
Proporzionalmente alle pelose esibizioni di distinguo tra laico e laicista, si è assistito negli anni agli affollamenti di politici alla rincorsa dell’acquasantiera. Col risultato di regalare alle gerarchie vaticane possibilità di moltiplicare raggio d’azione e privilegi economici e politici, in un gioco al rialzo che sembra inarrestabile. Così, mentre anche tanti intellettuali giocavano sul filo della strumentale contrapposizione tra laico e laicista, abbiamo assistito all’imporsi di una sharia cattolica: finanziamento delle scuole confessionali, immissione in ruolo degli insegnanti di religione cattolica nella scuola della Repubblica (che selezionati dal Vaticano e pagati dallo Stato Italiano, possono insegnare anche materie diverse dalla religione cattolica), veti sulla legalizzazione delle coppie di fatto, oblii sull’insegnamento di Darwin nelle scuola primaria. Un circuito reazionario, di cui forse lo scalpo della laicità più significativo è stato conquistato dalla Chiesa con la legge sulla fecondazione assistita (legge 40). Dove la priorità di un progetto di vita, quale è appunto l’embrione, diviene più importante della donna che in grembo lo accoglie. Questa legge, come abbiamo denunciato da subito, sarebbe stato il maglio per scardinare la legge 194… Se non addirittura l’uso degli anticoncenzionali. Ci potrebbe essere a breve un proposta di una moratoria a favore dello sperma che si infrange contro barriere di gomma, o contro l’inibizione ormonale dell’ovulazione. Basta aver fede. Tutto sarà possibile. Ovviamente tutto questo in nome del dialogo coi cattolici, o meglio con le gerarchie vaticane. Dove la laicità è ridotta all’afasia, mentre in un pontificale senza fine, i Vicari, dettano liste e prezzi nel voto di scambio.
Ma il prezzo più alto di questa campagna elettorale è già stato battuto. Ed è il corpo della donna. L’imposizione del burka della maternità, perché dal suo sacrificale fiat, si riannodino tutti i controlli sociali. La pericolosa ed irreale dicotomia tra santa e strega riaffiora. Ed evoca i roghi del passato, dove vennero uccise le migliaia di donne accusate di stregoneria. Molte di loro erano medichesse e levatrici. Colpevoli di controllare il mistero della generazione, di favorirlo o impedirlo. Gestivano una “medicina” fatta da donne e dalla parte delle donne.
Oggi le nuove streghe potrebbero essere “bruciate” nelle sale operatorie, mentre abortiscono.
Maria Mantello