SPAGNA - Conferenza episcopale diffonde nota con indicazioni di voto
Madrid, 31 gen. (Apcom) - La Conferenza Episcopale Spagnola (Cee) irrompe nella campagna elettorale. La commissione permanente dell'organo ecclesiastico iberico si e' riunita in questi giorni per rinnovare alcune cariche all'interno dell'organizzazione e per fornire, come da tradizione, l'orientamento al voto agli elettori cattolici e a chi "desidera" ascoltare l'opinione della Chiesa spagnola per un voto "responsabile" in vista delle elezioni politiche del prossimo marzo 2008. Perche' "non tutti i programmi- si legge in una nota diffusa dalla Cee -sono compatibili con la fede e le esigenze della vita cristiana".
In particolare nel mirino della Commissione sembra esserci il dialogo per una soluzione pacifica del conflitto basco che ha intrapreso il governo socialista del premier Jose Luis Rodriguez Zapatero con l'organizzazione terroristica separatista basca dell'Eta durante la legislatura che volge al termine. "Una societa' che intende essere libera e giusta- afferma la Chiesa spagnola -non puo' riconoscere ne' esplicitamente, ne' implicitamente, un'organizzazione terroristica come rappresentante politico di nessun settore della popolazione, ne' puo' considerarla un interlocutore politico".
I suggerimenti della Chiesa spagnola riguardano anche la legalizzazione del matrimonio omosessuale avvenuta in Spagna ad opera dei socialisti, anche se, come nel caso del processo di pace, non si cita apertamente la normativa 'incriminata'. La commissione della Cee sottolinea che Benedetto XVI "difende una famiglia fondata nel matrimonio" e avversa unioni di altro genere che "contribuirebbero a destabilizzarla, oscurando il suo carattere peculiare e la sua insostituibile funzione sociale".
Infine i consigli dei prelati spagnoli riguardano la materia di Educazione alla Cittadinanza (una sorta di educazione civica) introdotta dal governo Zapatero nei programmi scolastici. La Chiesa spagnola crede che la nuova disciplina sia lesiva del "diritto dei genitori" ad impartire un'educazione affine alle proprie "convinzioni religiose e morali". Un ostacolo che si aggiunge, conclude la Cee, alle "crescenti difficolta' per inserire lo studio libero della religione cattolica nei curriculum scolastici".