Iniziano le epurazioni dei liberi pensatori dopo la vicenda Papa - Sapienza?
Intanto proponiamo di firmare l'appello a sostegno dello scienziato Luciano Maiani
APPELLO
ai presidenti delle commissioni cultura del Senato e della Camera e del Senato, Vittoria Franco e Pietro Folena
In nome della libertà di pensiero, uno dei cardini della nostra Costituzione, invitiamo le Commissioni competenti del Senato e della Camera dei Deputati ad esprimere parere favorevole alla proposta di nomina, formulata dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 21 dicembre 2007, di Luciano Maiani a presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
E’ fuori discussione, anche da parte di coloro che ne contestano la nomina, la qualificazione scientifica e professionale di Maiani. Ordinario di fisica teorica presso l’Università di Roma – La Sapienza dal 1984, il professor Maiani ha prima presieduto e successivamente diretto il CERN di Ginevra dal 1997 al 2003; è membro dell’Accademia dei Lincei, dell’American Physical Society, del Russian Academy of Science , dell’Academia Europea of Sciences and Arts. La sua proposta di nomina è stata salutata da “Science” – una delle più autorevoli riviste scientifiche del mondo – con un particolare compiacimento per una nomina esclusivamente motivata da meriti di scienza e di organizzazione scientifica, del tutto estranei ad ogni valutazione di ordine politico ed ideologico.
Tali sono, invece, quelle espresse da alcuni membri del Senato che hanno motivato la loro opposizione con la firma da parte del professor Maiani di una lettera rivolta al Rettore dell’Università di Roma-La Sapienza con cui numerosi colleghi esprimevano tempestivamente e riservatamente le proprie perplessità riguardo all’opportunità di invitare il Sommo Pontefice della Chiesa cattolica – invito a cui egli, di sua spontanea volontà, ha successivamente deciso di rinunciare - a intervenire in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. Secondo l’opinione di costoro tale gesto avrebbe dimostrato l’inidoneità del professor Maiani a guidare secondo criteri laici e pluralisti il massimo centro di ricerca italiano.
Non è difficile comprendere che tale motivazione, oltre che lesiva della libertà di pensiero di ogni cittadino, secondo il nostro ordinamento democratico, costituisca un indebita intromissione ideologica per ostacolare una nomina che onora la cultura e la scienza italiana.
Avvertenza. Si invita a sottoscrivere questo appello, rivolgendosi alla redazione de “L’Indice”, via e-mail (redazione@lindice.com) oppure telefonicamente (011-6693934), se possibile dandone comunicazione alle competenti commissioni della Camera e del Senato. Secondo la legislazione vigente esse dovranno esprimere un parere non vincolante entro il 4 febbraio (l4 febbraio, in caso di proroga). Altrimenti vige il silenzio-assenso.