Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" |
| |||||||||||
|
|||||||||||
| |||||||||||
| |||||||||||
| |||||||||||
ALLARME VIOLENZA CONTRO LE DONNE (alcuni dati Istat) di Maria Mantello In Italia, ogni due giorni, si registra il decesso di una donna a seguito di violenze subite soprattutto tra le mura del focolare domestico. Nella stragrande maggioranza dei casi a praticarla è il compagno, ma soprattutto l’ex partner. Dai dati emerga infatti che il rischio per le donne aumenta proprio in caso di separazione e di divorzio facendo registrare il 63,9% d’incidenza. Nel 2006 ben 2 milioni e 938 mila sono state le donne vittime di violenze. La loro età va dai 15 ai 70 anni, ma sono le ventenni e le trentenni ad essere le più bersagliate. Un dato che deve far riflettere è che la violenza di certi maschi aumenta proporzionalmente alla maggiore emancipazione delle donne. Un maggior numero di vittime riguarda le donne più istruite e più indipendenti economicamente: 46,2% laureate, 38,6% diplomate, 36,4% studentesse; 50,5% imprenditrici, 40,6% impiegate. Interessante è anche la ripartizione delle violenze per area geografica, che vede al primo posto il Centro (35,9%), seguito da Nord-Est (35,5) Nord-Ovest (34,5%). In coda il Sud ( 26,6%) e Isole (24,3%).
|