Riceviamo dal Centro "Pannunzio" di
Torino
OGGETTO: PETIZIONE POPOLARE PER
REINTRODURRE IL VOTO DI PREFERENZA, ai
sensi dell'art.50 della Costituzione della
Repubblica
Ai Presidenti del Senato della
Repubblica e della Camera dei Deputati
Signor Presidente, le bozze dei progetti
relativi alla nuova legge elettorale presentano
molti punti di convergenza, giustificando un
certo ottimismo nei confronti di una legge
elettorale ampiamente condivisa, com'è nello
spirito della democrazia e della Costituzione.
In entrambe le proposte si conferma però
l'abolizione del voto di preferenza che è invece
uno strumento di democrazia, a cui il cittadino
non può rinunciare, e serve anche a selezionare
la classe dirigente, senza delegare tutto ai
partiti. L'ipotesi condivisa della non
reintroduzione delle preferenze ci sembra quindi
molto preoccupante perchè i parlamentari l'anno
scorso sono stati scelti esclusivamente dai
partiti, anzi da una oligarchia partitocratica
che avrebbe fatto indignare il grande
costituzionalista liberale Giuseppe Maranini,
inventore della parola "partitocrazia". In
pochi mesi la designazione dei parlamentari ha
provocato, tra l'altro, una difficoltà di
rapporti tra elettori ed eletti, come mai era
avvenuto in Italia. In passato un parlamentare
rispondeva alle lettere che gli elettori gli
inviavano. Oggi è quasi un'eccezione ricevere
una risposta perchè il referente non è più
l'elettore, ma solo il partito o la corrente o
il capocorrente. L'abolizione della preferenza è
infatti organica solo al modello di
partito-azienda inventato dall'on. Berlusconi.
Nella storia della democrazia italiana è
impensabile di poter togliere al cittadino un
diritto, riducendo il suo già scarso controllo
sulla politica che diventa davvero una "cosa" su
cui decidono solo gli addetti ai lavori. I
cittadini sentono sempre più ad essi estranea
una classe dirigente nominata dall'alto. Il
Presidente Napolitano ha evidenziato il solco
che si è creato tra cittadini e politica.
Bisogna anche riflettere sull'estraneità dei
cittadini rispetto alla politica, così come è
oggi configurata. Per tutti questi motivi
chiediamo che le due Camere prendano in
considerazione la presente petizione, ai sensi
dell'articolo 50 della Costituzione, la formale
richiesta di reintrodurre nel testo della legge
elettorale il voto di preferenza, limitandolo
alla scelta di un solo candidato, al fine di
evitare la degenerazione clientelare della
preferenza.